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Tirreno-Scuola, Cgil e Cisl preoccupate

Massa - Carrara di Margherita Mazzarella Scuola, Cgil e Cisl preoccupate "Troppe incognite sul futuro con la riforma Moratti" ...

24/03/2004
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Il Tirreno

Massa - Carrara
di Margherita Mazzarella
Scuola, Cgil e Cisl preoccupate
"Troppe incognite sul futuro con la riforma Moratti"


MASSA. Sono sempre più numerose le incognite che il mondo della scuola individua nella legge Moratti. Primo obiettivo di Cgil e Cisl scuola della provincia è gestire l'informazione. Esprimere dissenso sulla riforma rappresenta un eventuale passo successivo. Un dibattito pubblico intitolato "Riforma Moratti... che fare?" ha fatto lunedì pomeriggio luce su alcuni punti chiave del famigerato decreto. All'incontro erano presenti dirigenti scolastici, docenti, genitori; Mario Guglietti e Mario Batristini, vicepresidente e componente del Cnpi (consiglio nazionale pubblica istruzione) hanno fornito spiegazioni e avanzato ipotesi sul futuro della scuola. "In presenza di una legge di riforma in gazzetta ufficiale, di un decreto legislativo applicativo, di una circolare ministeriale - ha detto Guglietti - scuole e famiglie si stanno interrogando su quale sarà l'effettiva organizzazione dell'attività scolastica a partire dal prossimo settembre".
Aggiunge Guglietti: "Occorre dare un forte contributo d'informazione, realizzando dibattiti rispetto a problemi applicativi e gestionali al momento non chiari. Il decreto stesso manca di indicazioni precise, sul problema degli organici, su quello delle risorse professionali in teoria destinate all'attuazione delle riforme". A preoccupare di più il mondo sindacale è dunque lo spettro della disinformazione: spesso la conoscenza della Moratti è limitata a notizie fornite da talk show o opuscoli ministeriali; per questo, secondo i sindacati, molti aspetti problematici della legge non vengono analizzati, e questo atteggiamento ridimensiona molto la possibilità di contestazione di massa. Ma non tutto è perduto. "Il meccanismo della legge 53 - ha spiegato Fabrizio Rocca, segretario provinciale di Cgil scuola - consente al governo, entro 18 mesi prima dell'entrata in vigore dei decreti attuativi, di modificare gli stessi. Stiamo lavorando per arrivare allo scadere dei 18 mesi con qualcosa di concreto in mano, per tentare di far tornare indietro il governo almeno su alcuni punti della legge Moratti. L'interesse primario resta comunque quello di non vedere diminuire la qualità della scuola". Battistini ha insistito invece sulle più spinose questioni che il decreto lascia aperte. "Esistono nella realtà dei fatti ostacoli anche contrattuali che se non affrontati impediscono di concretizzare l'idea del docente tutor - ha detto - Occorrono radicali modifiche dei profili professionali degli insegnanti. Non parliamo poi della questione delle risorse: il decreto ha accettato le modifiche su mense, tempo pieno ed altro, lasciando alle famiglie la libertà di proporre e scegliere la formula preferita. Ma lo Stato avrà la possibilità di accontentare le richieste avanzate dall'utenza? Quest'aspetto ci preoccupa. Solo dalla Regione potrà arrivare conferma che esistono risorse per accontentare le richieste".


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