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Tirreno-Rivolta delle sostituzioni all'istituto Capitini

Rivolta delle sostituzioni all'istituto Capitini I professori si rifiutano di fare ore di straordinario e firmano un documento contro la Moratti ...

14/10/2003
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Il Tirreno

Rivolta delle sostituzioni all'istituto Capitini
I professori si rifiutano di fare ore di straordinario e firmano un documento contro la Moratti


AGLIANA. Il professore è ammalato? Nessun collega entrerà in classe per sostituirlo. Accadrà ad Agliana, nell'istituto tecnico commerciale "Capitini", dove ben 58 insegnanti su 62 non si sono resi disponibili a svolgere ore di straordinario per sostituire i colleghi assenti. Rappresaglie tra il corpo docente? Niente del genere. Si tratta della precisa e ferma volontà di quasi tutti gli insegnanti dell'istituto di protestare per i provvedimenti contenuti nella riforma Moratti. Una forma di protesta che puntano a far adottare anche alle altre scuole della provincia.
La protesta è stata resa pubblica con un documento su cui puntualmente vengono illustrati i motivi di una presa di posizione che, c'è da giurarci, manderà in crisi la gestione della scuola. Se i docenti assenti non saranno sostituiti dai colleghi a scuola ci saranno senza dubbio intere classi (magari per due ore) che scorrazzeranno per i corridoi quindi creando disagi agli alunni che invece stanno facendo lezione, saranno quindi più frequenti incidenti e, non per ultimo, i bidelli saranno costretti (senza che sia loro compito) a riportare l'ordine a scuola.
"Manifestiamo - scrivono i professori - profondo disagio e forte preoccupazione per l'attuale politica dell'amministrazione scolastica che, di fatto, minaccia le basi democratiche e solidali della scuola pubblica sancite dalla Costituzione".
Poi i 58 docenti entrano nei dettagli.
"Denunciamo con fermezza che le recenti misure adottate per la formazione delle cattedre a 18 ore di insegnamento frontale introducono elementi di grave difficoltà nell'organizzazione e nella gestione delle istituzioni scolastiche". Snocciolano quindi le difficoltà a cui dovranno dare risposte: saranno diminuiti i posti di lavoro ("il ministero chiede di fare straordinari per non assumere e licenziare"); diminuirà la qualità dell'insediamento non consentendo di fatto la continuità didattica ("gli alunni non potranno mantenere negli anni gli stessi insegnanti"); saranno nominati insegnanti diversi per materie da sempre svolte da una stessa figura ("come per italiano e economia aziendale").
"Gli insegnanti del Capitini - evidenziano i professori - ribadiscono che i provvedimenti del Ministero che dovrebbe garantire e salvaguardare la scuola pubblica, rispondono esclusivamente a una logica aziendalistica in quanto accentuano aspetti addestrativi dell'istruzione, mortificando, di fatto i valori didattici e formativi che sono patrimonio ormai consolidato del sistema scolastico del nostro paese".
Chiudono infine il loro documento con un invito ai colleghi delle altre scuole di Pistoia. "Attuate analoghe iniziative...".


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