Tirreno-Quello della Moratti è un attacco all'istruzione pubblica: va respinto
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GENITORI-INSEGNANTI
Quello della Moratti è un attacco all'istruzione pubblica: va respinto
Come genitori, operatori della scuola, cittadini non possiamo che sentirci colpiti dall'attacco del Ministro Moratti all'istruzione pubblica.
Riteniamo - come già abbiamo scritto nell'opuscolo che in questi giorni viene diffuso alla cittadinanza e alla cui lettura rimandiamo per ogni approfondimento - che l'idea di scuola proposta nel disegno di legge non sia emendabile e vada perciò respinta.
I cambiamenti previsti (anticipo facoltativo, riduzione del tempo scuola obbligatorio, azzeramento del tempo pieno inteso come progetto didattico unitario, istituzione del tutor, personalizzazione dei percorsi), non sono semplici correttivi: rispondono ad una logica coerente che mira alla distruzione del sistema educativo pubblico e alla cancellazione dell'idea del diritto all'istruzione uguale per tutti.
Alcuni esempi: con i vari anticipi e le diverse modalità e tempi di permanenza a scuola si creano le premesse per classi fortemente disomogenee, con conseguente difficoltà della scuola a dare risposta ai differenziati bisogni affettivi e cognitivi dei bambini, e a garantire un percorso scolastico uguale per tutti.
Si riduce il tempo dedicato alle discipline di base. Si istituisce il tutor e si cancellano le compresenze, obbligando i docenti a rinunciare alle loro aree di specializzazione e determinando inoltre l'impossibilità di lavorare in piccoli gruppi o avviare progetti interdisciplinari.
L'idea della scuola come luogo delle pari opportunità di crescita, di promozione o riscatto sociale viene sostituita da un modello di scuola che divide in base alle possibilità economiche, sociali, culturali, geografiche.
La personalizzazione dei percorsi già alla scuola elementare (percorsi didattici costruiti su misura), la divaricazione precoce proposta alle superiori fra intelletto e mani, la riduzione drastica delle ore di tempo scuola precedentemente obbligatorie, compromettono l'unitarietà della formazione comune a tutti i cittadini, finalità fondamentale di un sistema educativo democratico. Il principio di dare di più a chi ha di meno viene esattamente capovolto, e alla scuola viene restituito di fatto il compito di consolidare, se non di aggravare, i divari sociali e culturali di partenza.
Il modello di società proposto dal ministro Moratti allontana dunque dall'orizzonte scolastico i concetti di comunità, cittadinanza ed etica pubblica: con il termine "spirituale" nella riforma si indica proprio un appiattimento della formazione dei cittadini su una dimensione individuale e privata.
Noi riteniamo invece che il mondo oggi abbia bisogno soprattutto dell'etica della responsabilità come etica pubblica. L'enorme ingiustizia sociale diffusa a livello globale, le problematiche planetarie che minacciano la stessa sopravvivenza dell'uomo, sono fenomeni che sfuggono ai poteri del singolo, ed è pertanto essenziale per la convivenza che essa si fondi su valori comuni, su un'etica pubblica, condivisa e condivisibile.
Laddove nella riforma la scuola viene astrattamente considerata il luogo della soddisfazione delle richieste delle famiglie, per noi essa è innanzitutto sede sociale in cui formare regole di vita.
In questo contesto si inserisce ad esempio il progetto della Città dei bambini, ideato da Francesco Tonucci (avviato per la prima volta nel 1991 con il Comune di Fano) che prevede la collaborazione diretta dei bambini alla progettazione della città, diventando così educazione precoce alla democrazia partecipata.
E proprio qui emerge tutta l'inconciliabilità tra l'idea del Ministro e del governo di una scuola-azienda e la nostra idea di scuola, un'idea in cui i processi avviati sul piano didattico e formativo sono visti come il fine stesso dell'istituzione scolastica; questa, costituendosi come comunità, diventa laboratorio sociale all'interno del quale tutte le parti interessate (studenti, famiglie, territorio, docenti, etc.) operano, riconoscendosi, proprio in quanto comunità, in valori più alti e più forti di ogni interesse di parte e individuale.
Per tutto questo la nostra mobilitazione continua.
Comit. Genitori-Insegnanti I e II Circolo didattico Piombino genins@yahoogroups.com