Tirreno-Ma la vera eccellenza è far studiare tutti
Concorrenza: in vantaggio tecnici e professionali Ma la vera eccellenza è far studiare tutti LIVORNO. Ma esistono veramente scuole d'eccellenza, cioè istituti dove la didatt...
Concorrenza: in vantaggio tecnici e professionali
Ma la vera eccellenza è far studiare tutti
LIVORNO. Ma esistono veramente scuole d'eccellenza, cioè istituti dove la didattica è nettamente superiore a quella offerta da altre strutture riuscendo così ad attirare gli studenti migliori e più motivati?
Secondo Lamberto Giannini, professore di storia e filosofia al liceo scientifico di Livorno, assolutamente no. "Solo l'idea dell'esistenza di scuole in cui alla fine, almeno in linea teorica, emergono esclusivamente i più bravi mi fa rabbrividire - spiega al Tirreno -. Le scuole di eccellenza secondo me non esistono e se esistono sono tentativi di esclusione da combattere in ogni modo, che diventano inevitabilmente strumenti classisti. Si risponderà che i bravi possono uscire anche dalle famiglie delle operai, ma è statisticamente dimostrato che questo non è sempre vero: chi usufruisce di certi strumenti e di certe situazioni anche in famiglia parte sempre e comunque avvantaggiato".
"Inoltre, bisogna stare molti attenti affinché la scuola non diventi solo uno strumento di marketing - prosegue Giannini -, con il rischio che si mettano in piedi esclusivamente una serie di progetti visibili lasciando perdere l'ora di lezione in classe che è poi l'unica cosa che conta veramente. Intendiamoci, io nei progetti ci credo, ma non in quelli che hanno come unico scopo quello di accaparrarsi gli alunni. In definitiva, la scuola d'eccellenza è quella che, secondo me, riesce a lavorare con i più deboli e ad accogliere tutti: chi è bravo va certamente valorizzato, ma la scuola è anche un'occasione di riequilibrio sociale in cui chi invece non è bravo va in qualche modo motivato".
Sul perché alcuni istituti si trovano invece in condizioni migliori rispetto ad altri dal punto di vista delle attrezzature e delle dotazioni, si sofferma invece Roberto Gallinari, preside dell'istituto tecnico industriale Galileo Galilei di Livorno, scuola all'avanguardia ed in grado di attrarre storicamente moltissimi studenti. "Tutto parte dalla differenzazione tra i licei, i tecnici ed i professionali - spiega -, cioè dalla divisione tra la formazione teorica e quella invece più esplicitamente professionale. Quest'ultima ha sempre avuto bisogno di un approccio diverso, di una parte addestratriva, concretizzata nella presenza di laboratori e di maggiori risorse economiche".
"E' chiaro - prosegue il professor Gallinari - che queste strutture hanno dotazioni che hanno comportato e comportano maggiori investimenti, con un indubbio vantaggio, ad esempio, rispetto ad un liceo. Basta pensare, dal punto di vista del personale, agli insegnanti tecnico-pratici oppure agli assistenti di laboratorio. Se, come accade in molte realtà, si trasformano alla fine in licei tecnologici, il vantaggio dal punto di vista degli studenti è evidente. Va verificato naturalmente se si tratta anche di strutture migliori, ma una scuola multicomprensiva, per forza di cose, riesce ad offrire un notevole appeal".
S.B.