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Tirreno-La riforma peggiora la scuola e svuota le casse dei Comuni

L'INTERVENTO La riforma peggiora la scuola e svuota le casse dei Comuni Sulla scuol...

03/10/2003
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Il Tirreno

L'INTERVENTO
La riforma peggiora la scuola e svuota le casse dei Comuni


Sulla scuola il governo predica bene e razzola male. Un esempio? La seconda lingua straniera nelle scuole medie di Campiglia e Suvereto, già introdotta da alcuni anni, rischia di scomparire perché lo Stato ha tagliato i fondi del progetto "Lingue 2000". Essa potrà restare solo se i comuni si faranno interamente carico della spesa per i docenti.
Le amministrazioni comunali cominciano a fare i bilanci di previsione e senza dubbio quest'anno uno dei punti d'attenzione maggiori è quello delle risorse da destinare alla scuola, perché ci troviamo a far fronte alla carenze dello Stato e ai disagi che sta producendo la riforma Moratti.
Il caso dei Comuni di Campiglia Marittima e Suvereto è emblematico. Tutte le scuole materne e elementari e medie dei nostri comuni fanno parte di un unico istituto, l'Istituto comprensivo Marconi di Venturina, questo facilita senza dubbio la programmazione ed i rapporti con la scuola perché essa stessa attraverso il collegio docenti ed il consiglio d'istituto gestisce in autonomia il finanziamento (dai 20.000 ai 25.000 euro) che ogni anno le due amministrazioni comunali erogano per potenziare l'offerta formativa delle scuole in proporzione alle dimensioni del comune stesso.
Purtroppo da quest'anno, di fatto, i nostri comuni vanno a coprire ciò che lo stato ha pianificato senza finanziare. Ad esempio finanziamenti dallo stato alla scuola media non ci sono più. C'è solo l'intervento dei Comuni che finanziano totalmente l'offerta aggiuntiva alla scuola media che si traduce nell'insegnamento della lingua inglese per tutti (oltre al francese).
Infatti, da una parte la riforma Moratti prevede l'introduzione della seconda lingua nella scuole medie, dall'altra non si mettono in condizione le scuole nemmeno di proseguire quello che già avevano incominciato a fare.
Non solo non si è prodotta la seconda lingua curricolare, ma si tagliano anche tutti i progetti finanziati negli anni scorsi con ol progetto "Lingua 2000", in più si riducono i tempi scuola riducendo automaticamente l'intervento formativo.
I comuni non possono accettare nel modo più assoluto questa situazione perché, mentre sono convinti che il comune debba dare sostegno alla scuola, non per questo lo Stato si deve rendere assente, e addirittura peggiorare l'offerta garantita in passato.
Il comuni stanno finanziando tutti gli interventi aggiuntivi per tutto il periodo dell'obbligo scolastico, e nell'ultimo anno della scuola materna, dove già da diversi anni è stata introdotta la lingua straniera precoce.
Anche sulle cattedre di sostegno la politica di destra del ministro Moratti si è rivelata penalizzante per le categorie svantaggiate e per gli enti locali.
Il taglio delle cattedre di sostegno da una parte, e dall'altra le sovvenzioni dirette alla famiglie, alimentano un meccanismo che colpisce i minori che hanno più bisogno. Al tempo stesso carica i Comuni e le Asl di un'ulteriore costo da sostenere per far fronte al supporto che è assolutamente necessario per gli alunni e gli studenti problematici.
I comuni, in collaborazione con l'istituto scolastico, si faranno responsabilmente carico della continuità dell'offerta formativa sviluppata negli anni scorsi, tappando così i buchi aperti dalla Moratti. Ma quanto sarà sostenibile e quanto è giusto scaricare sulle comunità locali uno dei compiti fondamentali dello Stato, quello dell'istruzione per tutti?
Silvia Velo sindaco di Campiglia e Rossano Pazzagli sindaco di Suvereto


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