Tirreno - Insegnanti, svegliatevi
Lorenzini: "Insegnanti, svegliatevi" Maestro prevalente? Solo silenzio di fronte alle novità targate Moratti Appello del presidente del Distretto al corpo docente. La categoria colta di sorpresa da...
Lorenzini: "Insegnanti, svegliatevi"
Maestro prevalente? Solo silenzio di fronte alle novità targate Moratti
Appello del presidente del Distretto al corpo docente. La categoria colta di sorpresa dalle riforme annunciate. Un settembre caldo?
LIVORNO. Si sente ormai da giorni parlare di "sperimentazione" e di maestro prevalente, così come di tagli al personale e di scontri tra i precari e il ministero per i punteggi attribuiti agli specializzati delle SISS. Ma in cosa consiste esattamente la figura del maestro prevalente?
E quante, ma soprattutto quali saranno le scuole che attiveranno la tanto discussa sperimentazione scolastica? Questi e molti altri sono gli interrogativi ai quali, ad oggi, ben pochi sanno dare una risposta precisa, mentre per la maggioranza degli insegnanti e delle famiglie rimangono moltissimi dubbi sul destino della scuola.
Così, a pochi giorni dall'inizio delle lezioni, gli insegnanti di ogni ordine e grado di scuola vivono ancora in un clima di incertezza. La lettera che pubblichiamo qui a fianco del presidente del Distretto Mario Augusto Lorenzini rivolge un appello alla categoria dei docenti, chiedendosi perchè c'è un assoluto silenzio a fronte di una "rivoluzione" che colpisce l'intero mondo della scuola. Ma cosa pensano effettivamente gli insegnanti livornesi della riforma e come reagiscono di fronte ai cambiamenti che si prospettano sullo scenario scolastico?
Sembra proprio che la maggior parte della categoria non sia ancora ben informata sulle intenzioni del ministro Moratti e che, comunque,per ora prevalga un clima di attesa che, forse, si evolverà in una presa di posizione nel mese di settembre, quindi a scuola ormai avviata.
"Non siamo al corrente di quanto è stato deciso finora - questa è la risposta di due tra le maestre di scuola elementare a cui abbiamo chiesto un'opinione - in questo periodo noi insegnanti siamo in vacanza e, come sempre, le decisioni importanti sulla scuola, forse non a caso, vengono prese proprio in un periodo dell'anno in cui quasi tutta la categoria è in ferie. Comunque credo che al rientro saremo informate della situazione, solo allora potrò esprimere il mio parere a riguardo. Comunque, l'introduzione del maestro prevalente crediamo che sia un grande passo indietro, non siamo affatto d'accordo".
"Nella riforma del ministro Moratti - dichiara Manuela Pucci, presidente del CIDI, centro d'iniziativa democratica degli insegnanti - manca un vero progetto culturale in grado di opporsi in modo valido a ciò che c'era prima nella scuola; inoltre manca l'informazione da parte dello stesso ministero che finora non ha dato chiarito le caratteristiche di questi cambiamenti, mentre, dall'altra parte, i docenti vivono in un clima di aspettativa, sembra che aspettino di verificare sulla propria pelle le conseguenze della riforma. Ritengo che Lorenzini abbia ragione e che gli addetti ai lavori debbano lanciare il sasso e prendere l'iniziativa, così come è necessario che la coscienza sociale di tutti i cittadini, non solo degli insegnanti, si risvegli e si faccia qualcosa".
Un'altra insegnante elementare, anche lei componente del Cidi, annuncia: "Il comitato si muoverà a settembre per fare chiarezza sulla riforma; molti insegnanti ora sono in vacanza e sono poco informati. Comunque non sarà facile coinvolgere la categoria, molti sono convinti che, visto che la sperimentazione per ora é limitata a poche scuole, le cose non cambieranno di molto nel breve periodo".
Anche il dirigente d'istituto della scuola "Thouar" Manuela Mariani ha detto di essere in attesa di chiarimenti da parte del Provveditore. "Ho appena ricevuto il decreto del ministero - ha detto - perciò credo che al più presto il Provveditore ci convochi per chiarirne i punti essenziali e per capire come la sperimentazione si attuerà in concreto, in quanto io credo che la riforma possa presentare alcuni spiragli di luce, non solo ombre. Al momento, però, mancano un'informazione a tappeto e un confronto con i docenti, i capi di istituto e i provveditori." (a.f.)
LIVORNO. Le riforme targate Moratti cominciano a provocare polemiche anche nel mondo della scuola livornese. Ieri Mario Lorenzini, da lunghi anni presidente del Distretto scolastico, ha diffuso questo intervento in cui invita gli insegnanti a mobilitarsi, a uscire dal silenzio. Eccone il testo:
di Mario A. Lorenzini
Abbiamo una scuola elementare che funziona, che è un pò il fiore all'occhiello del nostro sistema scolastico, apprezzata anche fuori dai confini. Ebbene questa scuola verrà smantellata completamente e rifatta di sana pianta secondo un'organizzazione didattica che un gruppo di nuovi esperti ha già delineato senza tener conto, per esempio, che l'Italia ha le Alpi, gli Appennini, le piccole e le grandi isole e una miriade di piccoli, piccolissimi Comuni (e trattandosi di educazione elementare questa deve raggiungere tutti).
Fra pochi giorni 200 Direzioni didattiche (escluso gli Istituti comprensivi) sperimenteranno la nuova scuola elementare (il problema dell'iscrizione anticipata è secondario perchè comporta il parere dell'ente locale che in Toscana dovrebbe essere negativo come è accaduto a Cecina di fronte alla richiesta della Direzione didattica di candidarsi per la sperimentazione). Nel sito del Ministero si legge che le richieste di sperimentazione sono superiori al numero fissato e a richiedere sono i docenti e le famiglie. Sarà così ma abbiamo dei dubbi.
Non ci interessa adesso la sperimentazione, ci interessa invece la nuova scuola elementare che sicuramente partirà dall'anno 2003/2004 con il maestro "prevalente" che in realtà (lo afferma anche lo Snals) è un ritorno all'insegnante unico cui "vengono attribuiti l'ambito linguistico, antropologico e matematico" con una struttura oraria tutta modificata in cui l'Autonomia, ultima conquista della Scuola, perde la sua prerogativa principale.
E di fronte a questa "rivoluzione" c'è il silenzio più assoluto. Solo i sindacati si agitano ma per altri motivi. I protagonisti, ovvero i docenti, sembrano non accorgersi di quanto si sta decidendo sul loro lavoro che fino ad oggi è stato da tutti apprezzato. Ci auguriamo che quanto prima i docenti se ne rendano conto e almeno chiedono di essere messi a conoscenza di come sarà questa "nuova scuola" e di esprimere un parere. Sarebbe grave accettare supinamente un cambiamento didattico di grande portata.
Ma a chi spetta prendere l'iniziativa?