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Tirreno: «Il rischio è dover chiudere le scuole»

Bilanci in rosso: appello del sindacato ai parlamentari pratesi

08/04/2007
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Il Tirreno

Debiti pregressi, soldi per le supplenze finiti e migliaia di euro per la Tia: presidi, dirigenti e Cgil sul piede di guerra. Servono più fondi

PRATO. E’ inutile girarci intorno. Le scuole hanno tutte i conti in rosso. In Italia. E anche a Prato. Dall’anno scorso si portano dietro debiti accumulati per pagare le supplenze brevi, la Tia, i commissari d’esame. Debiti che non si è potuto pareggiare perché non opportunamente finanziati dallo Stato. E il 2007 è cominciato sotto i peggiori auspici con la somma che doveva servire per tutto l’anno già spesa. O quasi. Dirigenti scolastici e presidi stanno facendo i conti con gli ultimi spiccioli e già, durante gli incontri, è serpeggiata la provocatoria proposta di non riaprire le scuole a settembre. Il segretario provinciale di Flc-Cgil Raffaello Biancalani ha scritto un’accorata lettera ai parlamentari di Prato perché chiedano un intervento urgente al ministro e al Governo.
Parlare di bilanci delle scuole significa parlare di diritto allo studio perché da questa difficile situazione finanziaria delle nascono disagi per i ragazzi e ostacoli per la loro preparazione. Ore di studio perse (o comunque gestite da insegnanti a girare), classi divise e accorpate per vari giorni e comunque situazioni che fanno mancare quella serenità necessaria per programmare un buon percorso scolastico.
LA LETTERA «Denunciamo la situazione grave in cui versano i bilanci delle scuole e chiediamo un intervento al fine di determinare le condizioni affinché si possa continuare a garantire il diritto allo studio degli studenti». Parole che pesano come il piombo quelle con cui comincia la lettera inviata dalla Cgil ai parlamentari. E che continua descrivendo una situazione nera come la pece. I debiti pregressi pesano come macigni e il budget previsto per le supplenze brevi del 2007 risulta assolutamente insufficiente. Una situazione a cui si deve aggiungere l’obbligo di far fronte al pagamento della Tia che, spesso, è di migliaia di euro. E preoccupante è la situazione sul piano delle risorse umane. In Provincia si è registrato una riduzione di organico a fronte di un aumento del numero degli iscritti. «Si chiede - scrivono dalla Flc-Cgil - un incontro per poter discutere e illustrare meglio questi problemi - richiedendo un intervento urgente per sollecitare il ministro alla pubblica istruzione e il governo affinché reperiscano le necessarie risorse».
LISTE D’ATTESA «La situazione della scuola anche nella nostra provincia - è il commento di Raffaello Biancalani - è gravissima. E, al di là di quanto segnalato ai parlamentari, dobbiamo considerare anche le lunghe liste d’attesa per le nostre scuole materne (si parla di 400 alunni) e la risposta insufficiente che si potrà dare a quei genitori che hanno chiesto il tempo pieno. In più siamo in una situazione in cui anche durante l’anno vengono inseriti sistematicamente nuovi alunni extracomunitari».
NIENTE SUPPLENZE Carlo Lombardi è dirigente scolastico a Vaiano e i problemi elencati nella lettera li vive ogni giorno sulla sua pelle. «Ci hanno dato per il 2007 un quarto dei fondi del budget dell’anno scorso - commenta - e se si calcola che un’insegnante in maternità costa mediamente 3.500 euro al mese è chiaro che non possiamo farcela a gestire tutto con 35.000 euro all’anno. In due mesi, fatti tutti i conti, si finiscono i soldi di un anno».
Il risultato è quindi l’obbligo per i dirigenti a non coprire le assenze brevi. «Laddove non ci sono disponibilità dei docenti a coprire le assenze - commenta - non si può far altro che dividere gli alunni di una classe e appoggiarli alle altre classi. E’ logico con disagi per tutti».
E Lombardi lo dice chiaro. «Ad aprile non sappiamo se potremo pagare le supplenti già nominate. A maggio sicuramente non potremo farlo. E’ indice della gravità della situazione se colleghi hanno già cominciato a dire che il rischio è non riaprire le scuole a settembre».
MATERNE DA INCUBO «Le scuole materne e le elementari - sottolinea Giancarlo Petroni, direttore del secondo circolo (Mezzana) - hanno le difficoltà maggiori. Alle materne ci sono, in caso di mancanza di un insegnante, sezioni di 28 bambini da gestire. E se capitano assenze lunghe o maternità, con questa situazione finanziaria, è un incubo. Non sapremmo come fare». «La situazione - è l’opinione di Grazia Tempesti preside del Gramsci Keynes - è al limite: se abbiamo 20 giorni di assenza prima di nominare un supplente siamo costretti a pensarci parecchio. E alle superiori cerchiamo di risolvere facendo entrare gli alunni un’ora prima o un’ora dopo. Certo, tutto questo, non è garantire il diritto allo studio a 360 gradi. E qualcuno tra noi comincia a dire “chiudiamo le scuole”. Una provocazione che racconta la situazione che si sta vivendo».


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