Tirreno-Cara Moratti, non cancelli gli organi collegiali
SCUOLA E PARTECIPAZIONE Cara Moratti, non cancelli gli organi collegiali Pensa s...
SCUOLA E PARTECIPAZIONE
Cara Moratti, non cancelli gli organi collegiali
Pensa sia arrivato il momento di ripensare i famosi decreti che in questi giorni compiono trent'anni? "Personalmente penso di sì. La gestione degli organi collegiali di istituto e di quelli territoriali ha oggettivamente aggravato il lavoro dei docenti attribuendo loro funzioni che hanno poco o nulla a che vedere col più autentico compito educativo". Quei decreti erano visti come strumento di democrazia partecipativa. "A mio avviso la vera democrazia partecipativa è la responsabilità di ciò che ciascuno fa nel concreto".
Queste le Sue risposte al 'Corriere della Sera' del 17 novembre. Chi, come il sottoscritto, ha vissuto fin dall'inizio e vive tuttora quell'esperienza, perché ancora crede nella vita partecipativa nonostante tante delusioni, è rimasto molto sorpreso dalle Sue affermazioni che sembrano prevedere una fine a breve scadenza degli organi collegiali. Eppure l'Autonomia non ha cancellato le democrazia nelle scuole: il Piano dell'Offerta Formativa deve essere realizzato con la partecipazione di tutte le componenti.
Non mi pento assolutamente di aver creduto nella democrazia scolastica perché se ripercorro questi trent'anni vedo che qualcosa ho fatto partecipando come genitore al Consiglio di Istituto, e al Consiglio Distrettuale e Provinciale come operatore scolastico. Negli anni Novanta, per esempio, ho difeso le piccole scuole che il burocrate ministeriale voleva sopprimere.
Lei poi afferma che la partecipazione ha sottratto i docenti al compito educativo. Ma è stato il sacrificio, senza gettone di presenza, delle varie componenti che ha consentito di far vivere gli Organi collegiali. Ora, semmai, è giunto il momento di adeguarli ai nuovi bisogni della scuola e dei giovani.
Mario Lorenzini Livorno