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Test medicina, la Giannini: non saranno ripetuti

Il Ministero annuncia di aver trovato una soluzione, considerando effettivamente invalidanti solo due quesiti sui trenta dubbi. Il concorso viene dunque ritenuto valido con un minimo ricalcolo del punteggio. La beffa dei quiz mal posti e l'ira dei 12mila medici concorrenti. Ma resta la minaccia dei ricorsi

04/11/2014
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la Repubblica

ROMA - "Le prove per l'accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina del 29 e 31 ottobre non dovranno essere ripetute. Abbiamo trovato una soluzione che ci consente di salvare i test". Lo annuncia a tarda sera una nota il ministro dell'Istruzione. Stefania Giannini che ha riunito a Roma la Commissione nazionale incaricata questa estate di validare le domande del quiz. "La Commissione -precisa la nota - ha vagliato i quesiti proposti ai candidati per l'Area Medica (29 ottobre) e quella dei Servizi Clinici (31 ottobre) stabilendo che, sia per l'una che per l'altra Area, 28 domande su 30 sono comunque valide ai fini della selezione. I settori scientifico-disciplinari di ciascuna Area sono infatti in larga parte comuni. A seguito di un confronto avuto con l'Avvocatura dello Stato e del verbale della Commissione si è deciso di procedere, dunque, con il ricalcolo del punteggio dei candidati neutralizzando le due domande per Area che sono state considerate non pertinenti dal gruppo di esperti".

"Questa soluzione - spiega Giannini - è il frutto di un approfondimento che ho richiesto da sabato convocando la Commissione nazionale e interpellando l'Avvocatura dello Stato per tutelare gli sforzi personali e anche economici dei candidati e delle loro famiglie a seguito del grave errore materiale commesso dal Cineca", conclude il ministro.

Poco meno di 48 ore convulse per trovare una soluzione dopo aver constatato senza dubbio un errore nei test e il conseguente annuncio della possibile ripetizione della prova.  che si è trasformato - ma ora probabilmente è stato evitato - in una beffa per ben 11.242 partecipanti su 12.168. "Il Consorzio universitario ha ammesso di aver fatto un grave errore, un gravissimo errore materiale e umano - aveva detto a caldo il ministro a Repubblica -. Ora dovranno capire bene al loro interno che cosa è successo e noi valuteremo il nostro rapporto con loro. Questa volta l'hanno fatta grossa". E ieri, infatti, si è dimesso il presidente del Cineca.

Ora il ministero inndica una via d'uscita, mentre - oltre alle reazione furibonde di medici concorrenti e famiglie - il rischio di una pioggia di ricorsi era sicura, e si vedrà se è stata evitata. Beffa di sicuro per il ministero (e per l'università italiana). Perché - malgrado le tante incertezze e i dubbi sul meccanismo di gestione delle graduatorie a concorso completato - questo era di fatto considerato il primo concorso della svolta per l'accesso alle scuole di specializzazione. Il primo concorso "anti-baroni", con una prova unica nazionale che segna il superamento dei concorsi locali gestiti dagli atenei.


 


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