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Test Invalsi alla maturità ma solo a partire dal 2015

I QUIZ ANTICIPERANNO L’ESAME FINALE. DALL’ANNO PROSSIMO SARANNO PROPOSTI IN FORMA SPERIMENTALE. SINDACATI CRITICI

10/04/2013
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Il Messaggero



SCUOLA
ROMA La maturità anticipata dai quiz, ma dal 2015. Slitta, infatti, per ora la proposta di introdurre come terza prova per i maturandi il test dell’Invalsi, l’Istituto nazionale di valutazione, quello che misura in forma standard – uguale per tutti, attraverso quiz - la preparazione degli studenti in italiano e matematica. Quest’anno il test si farà, ma solo in forma sperimentale su un campione di scuole, a maggio. È stato lo stesso Invalsi ad annunciare la novità.
IL FUTURO
A gennaio 2014 si allargherà il campo degli istituti coinvolti, con l’obbligo di usare il computer, e a gennaio 2015 infine il test andrà a regime. Ma, avverte il commissario Invalsi Paolo Sestito la collocazione nella parte centrale dell’anno scolastico non esclude che il test potrebbe essere utilizzato «come elemento valutativo per la maturità». Quindi, potrebbe diventare un pezzo dell’esame.
Attualmente i test Invalsi vengono effettuati in seconda e quinta elementare, prima media, seconda superiore. Ci sono anche in terza media e valgono come prova nazionale per l’esame di Stato, e solo in questo caso incidono sul voto finale del singolo studente.
Dal 2015 i quiz dell’Invalsi testeranno anche la conoscenza della lingua inglese. Ma non è stato stabilito come: se in «appendice” alle prove di italiano e matematica oppure a parte». Non finisce qui. Dal 2016 potrebbero essere allargati, preannuncia Sestito, anche ad «altri ambiti disciplinari». L’obiettivo è di utilizzarli come orientamento per l’università.
POLEMICHE
I test Invalsi, da sempre protagonisti di polemiche hanno scatenato la reazione del sindacato dei Cobas, che ha indetto uno sciopero per contrastarli nel mese di maggio. «Immiseriscono la scuola e l’istruzione» è il giudizio lapidario di Piero Bernocchi, portavoce del sindacato. «Demenziali indovinelli», è la definizione dei Cobas.
«La valutazione dà valore – è invece il pensiero di Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale presidi -. Il test all’ultimo anno consente interessanti elementi comparativi proprio perché arriva alla fine del ciclo di studi». Il sistema va tarato, precisa Rembado. Ma così si va nella direzione giusta, anche per capire i progressi degli istituti.
Alessia Camplone


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