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Test, errori nella correzione nuova bufera sull’Invalsi

I prof arrabbiati. Il ministero: polemica ridicola, la prova è valida

22/06/2011
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Il Messaggero


ROMA - Test Invalsi senza pace. Le prove nazionali spesso contestate dai docenti finiscono di nuovo nella bufera per un problema nel sistema che doveva calcolare automaticamente il voto dello scritto proposto agli esami di terza media. Lunedì 600 mila ragazzi hanno fatto i test di matematica e italiano. Tutto regolare, poi lo scivolone: nella tarda serata, l’Invalsi ha scritto alle scuole (porgendo le proprie scuse) per avvertirle che nelle griglie elettroniche utilizzate per calcolare il voto finale del test c’erano degli errori. Il cervellone calcolava dei punteggi sbagliati per due quesiti di matematica e alcune domande di italiano. Tutto a posto per chi aveva corretto i compiti a mano. Ma ieri molte commissioni hanno dovuto rimettere mano a scritti già archiviati.
Il Miur si difende: la prova è «pienamente valida», le polemiche «ridicole e prive di fondamento». Ma i prof non l’hanno presa bene. «Lunedì sera abbiamo finito tardi di lavorare - racconta Rossella Sonnino, preside dell’Istituto comprensivo Regina Elena e presidente di commissione alla scuola media Virgilio di Roma - la mail è arrivata dopo le 20, non l’abbiamo nemmeno vista. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) ci siamo rimessi a controllare tutto, intanto sono cominciati gli orali. Poi alle 11 ci è arrivata un’altra mail che annunciava una nuova griglia di correzione che era in grado di verificare automaticamente eventuali punteggi non corretti».
Lo stop and go non è piaciuto agli insegnanti. Non tutti hanno protestato (alla scuola media Boccioni di Roma, per esempio, avevano verificato da soli che c’era un errore) ma l’intoppo è pesato. «Bisogna stare più attenti- spiega Stefano Stefanel, preside della scuola media Piazza Garibaldi di Udine - da noi c’è chi è passato dall’insufficienza alla sufficienza dopo la correzione dell’errore. Sono d’accordo con il test, ma non si possono fare questi scivoloni viste le polemiche che circondano l’Invalsi. I ragazzi non si accorgeranno di niente. Il problema è stato tutto per i docenti che hanno dovuto fare un lavoro doppio».
Anomalia funzionamento maschera: è l’oggetto della mail che ha angosciato le commissioni. L’autore è Roberto Ricci, responsabile del sistema di valutazione dell’Invalsi che spiega ai prof che i compiti degli studenti che hanno preso dai 20 punti in giù alla prova di italiano vanno revisionati controllando. Se sono 16 allora bisogna «ricalcolare il punteggio». Capitolo matematica: per le domande D2 e D9 la griglia di correzione ha dato il massimo del punteggio solo a chi ha risposto a quattro quesiti su quattro, ma ne bastavano tre. Stesso messaggio da Francesco Scrima, segretario della Cisl Scuola: «L’incidente tecnico è deprecabile, ma non può mettere in discussione la qualità del lavoro svolto dall’Invalsi». Per la Gilda e i Cobas invece il test va dall’esame. Per la Flc Cgil di Mimmo Pantaleo il ministero ha fatto «una figuraccia». La verità è che all’Istituto mancano le risorse come hanno testimoniato i precari che ieri hanno protestato sotto al ministero: in 56 sono in scadenza, solo in 22 hanno contratti stabili. «Siamo in pochi- rivela una docente- e gestiamo una macchina infernale. In Italia siamo in cinque a preparare i test di matematica». Con più risorse, forse, l’errore non ci sarebbe scappato.
 


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