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Test di medicina scoppia la rivolta “No all’anticipo c’è la maturità”

Tra i banchi lo spettro di un doppio fallimento

01/04/2014
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la Repubblica

Marco Lodoli

​COMEl’asino di Buridano, lo studente dell’ultimo anno delle superiori rischia di finire male per non saper cosa scegliere: deve cominciare a studiare seriamente per la maturità oppure deve mettersi sotto per superare i durissimi test d’ingresso a facoltà come Medicina e Architettura? La scelta è ardua e viene da chiedersi per quale oscura ragione i nostri diciottenni siano messi davanti a questo bivio micidiale. Trascurare i test per l’università può voler dire perdere un anno intero, ma tralasciare lo studio per l’esame finale della scuola può causare una prova mediocre e un voto basso, che nel curriculum peserà come un macigno. Diciamo anche che questi ragazzi non sono abituati a sopportare nottate di studio “matto e disperatissimo”, non hanno spalle larghe

e volontà alfieriane per reggere due prove quasi concomitanti. Tra l’altro i test d’ingresso non sono rapidi esercizi di logica, ma prevedono una preparazione a trecentosessanta gradi: bisogna saper rispondere a domande precise di
chimica, matematica, biologia e a volte anche a domande bizzarre. Insomma, non si può prendere sottogamba una prova così decisiva per la propria vita. E d’altra parte anche l’esame di maturità è diventato più tosto, non è sufficiente
chiacchierare venti minuti intorno a una tesina improvvisata, i professori per un’ora almeno incalzano lo studente con mille domande, esigono una preparazione di buon livello. E allora che devono fare i ragazzi? Pendere di qua o di là? Puntare tutte le fiches sul rosso o sul nero? Risposta sicura non c’è. Se le cose stanno così, bisogna stringere i denti e affrontare il nemico su due fronti. Ed è per questa doppia impresa che vedo i ragazzi vivere settimane di tensione: temono un doppio fallimento. Come professore, a me sembra più importante che concludano nel migliore dei modi il ciclo scolastico e incamerino un buon voto: se dall’inizio hanno studiato bene per la maturità, dovrebbero superare l’ostacolo dei test per l’università. Sarebbe paradossale prendere il massimo dei voti all’esame finale ed essere respinti dal filo spinato delle crocette.


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