Tecnioca della scuola-Servizio nazionale di Valutazione dell'Istruzione
Servizio nazionale di Valutazione dell'Istruzione di Rita Lena Anche in Italia, come già in altri Paesi d'Europa ci sarà il Servizio Nazionale di Valutazione dell'Istruzione (Snvi), che permette...
Servizio nazionale di Valutazione dell'Istruzione
di Rita Lena
Anche in Italia, come già in altri Paesi d'Europa ci sarà il Servizio Nazionale di Valutazione dell'Istruzione (Snvi), che permetterà di acquisire, in modo obiettivo, informazioni che permettano all'Alta Direzione (il Ministro dell'Istruzione) di valutare il sistema dell'Istruzione in Italia sia nel raggiungimento degli obiettivi che nella gestione della sua qualità.
A spiegare il Servizio nella sua innovazione è stato Giacomo Elias, coordinatore del Progetto Pilota I, alla conferenza stampa di presentazione svoltasi il 15 ottobre scorso presso il Ministero della Pubblica Istruzione e della Ricerca Scientifica di P.le Kennedy.
"L'attuazione di questo progetto - ha detto il ministro Letizia Moratti - si inserisce in un contesto di cambiamento in atto nel nostro Paese ed ha l'obiettivo di far raggiungere al Sistema dell'Istruzione italiano gli standard europei migliorando soprattutto l'offerta formativa, nello stesso tempo attua una politica in cui lo Stato non è più gestore, ma dà le linee guida e gli strumenti per la realizzazione di questo obiettivo, riservandosi però di controllare e garantire l'omogeneità e la qualità dei servizi offerti".
L'attuazione del progetto pilota al quale hanno collaborato anche l'Invalsi e l'Indire è partita nella seconda metà del mese di ottobre del 2001, ad esso hanno aderito volontariamente 2.832 scuole, di queste 45% al Nord, 24% al Centro e 31% al Sud e nelle Isole; 15.000 classi, 314.000 studenti di 5° elementare, 3° media, 2° superiore e 31.000 insegnanti.
Secondo i dati Invalsi per la V elementare, 4.335 classi per italiano e 4.305 per matematica; per la III media, 5.126 classi per italiano e 5.085 classi per matematica; per la II superiore, 5.497 classi per italiano e 5.502 per matematica. Complessivamente sono stati distribuiti 640.000 questionari. Il progetto è stato in realtà una prova generale per verificare se la macchina organizzativa funziona, se le scuole sono interessate, se esiste la reale capacità di produrre test e questionari, di somministrarli, di raccoglierli e valutarli al fine di costituire una solida base informativa.
A tal fine sono stati messi a punto due strumenti di raccolta di informazioni: i questionari di sistema relativi al piano di offerta formativa (Pof), rivolto ai gruppi dirigenti degli istituti, somministrato e restituito per via informatica e i test di apprendimento di italiano e matematica, somministrati agli alunni in forma cartacea.
Il costo totale dell'operazione è stato di '#8364; 813.000.
Tutto questo nell'ottica di avviare un Progetto di valutazione definitivo per il nuovo anno scolastico. Dai dati inviati dalle scuole nel giugno 2002, con 45 giorni di ritardo, si è potuto, infatti constatare che non tutto era andato secondo i calcoli e che occorre ancora lavorare per migliorare la macchina organizzativa al fine di poter avviare il progetto definitivo. In base ai risultati, Giacomo Elias ha già individuato le azioni correttive da attuare. Più in generale appare critica la situazione informatica delle scuole, se si pensa che solo 90 hanno optato per la somministrazione informativa dei testi di apprendimento, mentre i passaggi all'interno della rete organizzativa si sono rivelati poco efficienti. Occorre rendere tutto più semplice collegando direttamente le scuole con l'Istituto Nazionale di Valutazione. Di contro, emerge grande disponibilità verso la cultura della valutazione e dell'autovalutazione da parte di tutti i soggetti della scuola.
I risultati ottenuti hanno valore solo se riferiti alle scuole partecipanti, e non sono estrapolabili a livello nazionale.
Per quanto riguarda, invece, le prove di apprendimento i punteggi riportati per classe, sesso, materia e per classe, materia e regolarità del corso di studi rappresentano una sostanziale parità di risultati tra femmine e maschi e un vantaggio per gli studenti che sono in anticipo rispetto alla regolarità del corso di studi. I punteggi calano sensibilmente quando si passa dalle elementari alle superiori.
Per le superiori, rispetto alla prova di matematica, si notano differenze sensibili fra i vari tipi di scuola: -21% fra istituti professionali e licei -12% fra le scuole dell'istruzione artistica e i licei, -6% fra gli istituti superiori e i licei ed infine solo -4% fra gli istituti tecnici e i licei.
Rispetto alla prova d'italiano le differenze sono più accentuate: 18 punti fra scuole dell'Istruzione Classica e dell'Istruzione Professionale (rispettivamente 61% e 43%), 10 punti fra le scuole degli altri tipi d'istruzione e quelle dell'Istruzione professionale (53% e 43%). Non vi sono differenze per le scuole dell'Istruzione tecnica, artistica e per gli istituti superiori: per tutti il 53%".
Infine, il 97% delle scuole rileva i fabbisogni formativi dell'utenza in diversi modi: con colloqui con le famiglie (73,9%), rapporti con le scuole di provenienza (72,4%), indagini socio-economiche del territorio e delle famiglie (48,1%), colloqui con gli studenti (45%). I questionari per rilevare il grado di partecipazione a reti di scuole dicono che il 55% delle scuole risulta collegato in rete con altri istituti, il numero delle scuole collegate è maggiore nelle regioni centrali e tra le scuole superiori e circa il 36% delle scuole materne rispondenti partecipa a reti con più di venti unità. Per le attività di recupero risulta che il 92,8% delle scuole realizza modalità di recupero curricolare in genere per tutte le classi e per tutte le materie, con classi chiuse e fuori dell'orario delle lezioni; l'81,7% delle scuole realizza modalità di recupero che riguardano gli aspetti metodologici, il 73,6% realizza modalità di recupero che riguardano aspetti motivazionali, affrontando la "demotivazione" con tecniche sviluppate all'interno o da esperti esterni.
Nel presente anno scolastico 2002/2003 partirà il secondo progetto pilota arricchito di altre due materie. Costi previsti tra i 10 e i 15 miliardi delle vecchie lire.
16/10/2002
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