Tecnica della scuola: Recupero debiti formativi: il Ministero fa chiarezza
Il 18 ottobre il Ministero della pubblica istruzione ha diffuso, tramite il proprio ufficio stampa, una nota
di A.T.
Il 18 ottobre il Ministero della pubblica istruzione ha diffuso, tramite il proprio ufficio stampa, una nota in cui ribadisce che le nuove norme “sono già entrate in vigore dal 3 ottobre e non ci sarà nessuno slittamento né ci potrà essere alcuna inversione di rotta”.
Dopo le polemiche scaturite dall’ordine del giorno proposto il 17 ottobre a Palazzo Madama dal senatore leghista Calderoli, che riteneva che con il decreto ministeriale n. 80 dello scorso 3 ottobre si ripristinassero in “modo improprio” gli esami di riparazione, interviene perentoriamente il Ministero della pubblica istruzione, attraverso una nota del suo ufficio stampa, diffusa il 18 ottobre, che recita testualmente: “Riguardo notizie di stampa su presunti slittamenti dell’entrata in vigore del decreto sull’obbligo di recupero dei debiti scolastici o di possibili ‘marce indietro’ sui contenuti” si “chiarisce che le norme sono già entrate in vigore dal 3 ottobre e non ci sarà nessuno slittamento né ci potrà essere alcuna inversione di rotta”.
Peraltro, dopo l’intervento al Senato di Calderoli, il viceministro Mariangela Bastico aveva già replicato: “nessuno ha reintrodotto esami di riparazione, ma solo l’obbligo del recupero dei debiti”.
La nota dell’ufficio stampa del Mpi prosegue sottolineando che “già da quest’anno ogni studente dovrà sapere se ha superato i debiti oppure no, le scuole sono tenute a informare le famiglie delle insufficienze e a predisporre corsi di recupero con prove di verifica appena si evidenzino le lacune. Se non basterà farli durante tutto l’anno si faranno corsi anche in estate finché, entro il 31 agosto e comunque prima che inizi il nuovo anno scolastico, il consiglio di classe, effettuata l’ultima verifica nel rispetto della normativa vigente, stabilirà se lo studente potrà essere ammesso all’anno successivo