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Tecnica della scuola: Ormai è certo: altri 100mila posti in meno nei prossimi tre anni

La previsione sta scritta nel provvedimento finanziario che il ministro Giulio Tremonti presenterà alla riunione di Governo del 18 giugno. Difficile però mandare in porto l'operazione. Forse sarà necessario rivedere gli ordinamenti della scuola superiore

17/06/2008
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La Tecnica della Scuola

di R.P.
La previsione sta scritta nel provvedimento finanziario che il ministro Giulio Tremonti presenterà alla riunione di Governo del 18 giugno. Difficile però mandare in porto l'operazione. Forse sarà necessario rivedere gli ordinamenti della scuola superiore.
Ormai è pressoché ufficiale: la manovra finanziaria allo studio del ministro Tremonti prevede per la scuola lacrime e sangue.
Il taglio di cattedre ci sarà anche se sarà meno consistente di quanto da noi preannunciato un precedente articolo: si parla di 90-100 mila posti in meno che andranno ad aggiungersi alla riduzione di 47 mila posti previsto dalla legge finanziaria per il 2007.
Questo significa che le immissioni in ruolo sono sempre più a rischio e le 25mila assunzioni di cui si parlava ai tempi di Fioroni-Padoa Schioppa rischiano di diventare ora un obiettivo pressoché irraggiungibile.
Anche perché il rientro rispetto alle previsioni di risparmio della finanziaria 2007 è ormai fuori discussione e non potrà in nessun modo essere raggiunto mediante ulteriori tagli ai fondi che il Ministero trasferisce alle scuole (è di queste ore la notizia che il recupero di 560milioni di euro effettuato dal Ministero del Tesoro in applicazione della “clausola di salvaguardia” potrebbe essere compensato con uno stanziamento straordinario di 150-200 milioni).
A questo punto il problema che si pone è un solo: come sarà possibile tagliare altri 90-100mila posti nei prossimi tre anni ?
L’ipotesi più probabile è che si arrivi in tempi rapidi ad una radicale revisione degli ordinamenti della secondaria di secondo grado con l’obiettivo di ridurre drasticamente materie e ore di insegnamento.
L’altra possibilità è che si intervenga sulla riduzione delle ore di insegnamento da 60 a 50 minuti che è ormai prassi in molte scuole superiori: con un semplice decreto il ministro Gelmini potrebbe stabilire che la riduzione è lecita ma a condizione che i 10 minuti di riduzione vengano utilizzati comunque per il completamento delle cattedre.
Ci sarà forse qualche stretta anche sul tempo prolungato nelle scuole medie mediante una verifica accurata delle condizioni che rendono necessario e possibile l’ampliamento orario.
Nella scuola primaria sarà possibile recuperare qualche migliaia di posti sulle cattedre di lingua inglese (ma in realtà gran parte di questo “recupero” sta già dentro la Finanziaria del 2007).
Quello che è certo è che ridurre di 100mila posti gli organici della scuola non sarà un’operazione facile, persino una “coppia di ferro” come Brunetta-Tremonti potrebbe incontrare ostacoli.


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