Tecnica della scuola: Molte sorprese con l'applicazione della "legge Brunetta"
Solo pochi giorni fa il Miur ha dato avvio all'"operazione trasparenza" pubblicando i dati sui dirigenti insinuando però un dubbio: cosa accade se il dirigente non dà il consenso alla diffusione dei dati ? Dal dato sulle assenze emerge che i dipendenti di Miur e Usr fanno pochissime ferie nel periodo esitivo.
Con un po’ di ritardo (e in modo incompleto) anche il Ministero dell’Istruzione ha iniziato ad adeguarsi alla “legge Brunetta” che impone a tutte le Amministrazioni pubbliche di rendere disponibii sui propri siti istituzionali i dati relativi ai dirigenti e alle assenze del personale. E, proprio i dati sulle assenze, evidenziano una situazione quanto meno strana: dal prospetto pubblicato nel sito del Miur risulta che in molti Uffici scolastici regionali sia a luglio che ad agosto si sono registrate presenze superiori all' 80% (e alle volte 90%). Il dato contrasta ampiamente con l’idea di uffici pubblici che durante i mesi estivi si svuotano a causa delle ferie del personale; ma evidentemente i dipendenti degli uffici centrali del Miur e degli USR preferiscono fare le ferie in altri mesi dell’anno.
Sulla norma relativa ai dati dei dirigenti, il Miur sta invece procedendo in modo parziale.
Per il momento sono stati resi noti gli stipendi dei dirigenti di I fascia mentre mancano quelli della II fascia.
Mancano anche i curricula, nonostante che il Dipartimento della Funzione Pubblica abbia messo a disposizione delle amministrazioni una semplice piattaforma che consente di produrre in automatico un documento contenente tutti i dati i modo chiaro e ordinato.
Piuttosto, incuriosisce una annotazione contenuta nel sito del Ministero dell’Istruzione:
“Tutti i dati sono pubblicati con il consenso degli interessati, nel rispetto delle norme sulla privacy”.
Difficile decifrare il significato della nota: forse che un dirigente può negare il consenso alla pubblicazione dei propri dati ? Ma la “legge Brunetta” impone la pubblicazione di stipendi e curricula senza mai citare le norme sulla privacy. Insomma, un pasticcio.
Pasticcio che sembra coinvolgere anche altri aspetti della legge.
Nel sito del Miur, infatti, viene precisato anche che
“i dati relativi ai dirigenti di 2^ fascia saranno pubblicati non appena verranno rinnovati gli incarichi, per effetto della riorganizzazione del Ministero e dei Decreti Ministeriali che devono definire gli uffici dirigenziali non generali dell’Amministrazione centrale e periferica, in corso di perfezionamento”.
Anche in questo caso le interpretazioni si sprecano: la nota del Miur significa forse che anche i dati dei dirigenti scolastici (che sono appunto dirigenti di seconda fascia) saranno pubblicati sul sito del Ministero ?
Se così fosse ne uscirebbe accreditata la presa di posizione di Flc-Cgil che qualche giorno fa era intervenuta per sostenere che le scuole non dispongono di siti istituzionali e dunque la pubblicazione dei dati dei dirigenti scolastici spetta semmai al Miur stesso o agli Uffici scolastici regionali.
Come già accaduto in altre circostanze, anche questa volta il ministro Brunetta è riuscito però nel suo intento: mettere in difficoltà le stesse Amministrazioni dello Stato e cioè, in definitiva, i suoi stessi colleghi di Governo.
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