Tecnica della scuola: "I dirigenti scolastici si rimbocchino le maniche"
E' l'ordine-invito che Ministro e direttori generali stanno rivolgendo ai dirigenti scolastici, accusati di protestare troppo e fare poco per affrontare la difficile situazione finanziaria delle scuole.Ma i sindacati non ci stanno. E in Piemonte scrivono al direttore regionale.
Le sofferenze finanziarie delle scuole continuano a far discutere e creare preoccupazione fra i dirigenti scolastici e gli organi collegiali delle scuole.
Preoccupazioni che stanno aumentando soprattutto dopo la diffusione di notizie relative ai contenuti della legge finanziaria per il 2010 che non promettono nulla di buono: i fondi della legge 440 destinanti a sostenere l’autonomia scolastica i piani dell’offerta formativa delle scuole saranno ulteriormente ridotti e scenderanno a 130miloni di euro per assestarsi a poco più di 99miloni a partire dal 2011 (quest’anno il fondo è di 140milioni, lo scorso anno superava i 170).
Ma le “lamentele” delle scuole non piacciono affatto al Ministro che in più circostanze è intervenuta per sottolineare che i dirigenti scolastici devono sapere far quadrare i conti e far funzionare le scuole con quello che c’è.
E anche a livello regionale la musica non cambia.
In Piemonte, per esempio, l’Asapi (l’Associazione delle scuole autonome) sta promuovendo da tempo iniziative di protesta per segnalare la gravità della situazione nelle scuole della regione.
Iniziative sulle quali il direttore regionale Francesco de Sanctis ha trovato parecchio da ridire commentando:
“I dirigenti Scolastici non devono lamentarsi, ma far fronte alle necessità con le risorse disponibili”; il direttore regionale, anzi, ha apertamente invitato i dirigenti scolastici a
“rimboccarsi le maniche”.
Le dichiarazioni di de Sanctis non sono passate inosservate ai sindacati che adesso chiedono al direttore generale un incontro urgente anche in vista di una serie di conferenze di servizio in programma per i prossimi giorni, rispetto alle quali i sindacati mettono le mani avanti fin da ora:
“Auspichiamo che gli incontri siano finalizzati a fornire e ricevere informazioni concrete e non si trasformino, invece, in un atto di accusa verso i dirigenti”. “I capi di istituto - sottolineano ancora i sindacati -
sono abituati a rimboccarsi le maniche ogni giorno per risolvere situazioni e problemi continui rispondendo di ciò che fanno alle famiglie degli alunni e all’Amministrazione e assumendosi i rischi in prima persona pur di far funzionare al meglio le scuole”.
E sulla questione della collaborazione respingono le accuse al mittente e scrivono al direttore generale:
“Ci spiace ricordare che il problema fu posto un anno fa e che ben due riunioni sindacali dell’Area V (a dicembre 2008 e a gennaio 2009) furono dedicate alle difficoltà finanziarie che affliggevano le scuole, ma l’USR non fornì in quell’occasione né risposte, né collaborazione concreta”.
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