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Tecnica della scuola: Emanate le "Linee guida" per l'obbligo di istruzione

Per quest'anno e per il prossimo le scuole sono chiamate a sperimentare le indicazioni contenute nel decreto dello scorso agosto. Dal 2009 dovrebbe invece cessare la sperimentazione dei pecorsi triennali di formazione professionale.

30/12/2007
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La Tecnica della Scuola

di Reginaldo Palermo
Il documento ha già ottenuto il parere favorevole del Cnpi. Per quest'anno e per il prossimo le scuole sono chiamate a sperimentare le indicazioni contenute nel decreto dello scorso agosto. Dal 2009 dovrebbe invece cessare la sperimentazione dei pecorsi triennali di formazione professionale.
Con una nota firmata il 27 dicembre il ministro Giuseppe Fioroni trasmette alle scuole il testo delle “Linee guida sull’obbligo di istruzione” portando così a compimento l’iter procedurale previsto dal decreto ministeriale del 22 agosto.
L’art. 5 del decreto stabiliva infatti che “con apposite linee guida, adottate dal Ministro della pubblica istruzione, sono indicate le misure per l’orientamento dei giovani e delle loro famiglie, la formazione dei docenti, il sostegno, il monitoraggio, la valutazione e la certificazione dei percorsi in relazione all’attuazione sperimentale delle indicazioni di cui all’articolo 2, comma 1”.
Il provvedimento emanato dal Ministro ha già acquisito il parere favorevole del Cnpi accogliendone anzi alcune proposte di modifica.
A questo punto tutto è pronto per dare avvio a quanto previsto dalla legge finanziaria 2007 con la quale si portava l’obbligo di istruzione a 10 anni.
“Le linee guida - spiega il Ministro - si configurano come una misura di accompagnamento per le istituzioni scolastiche, statali e paritarie, impegnate nella sperimentazione di questa innovazione negli anni 2007/2008 e 2008/2009, in vista della sua messa a regime nel quadro della piena attuazione dei nuovi ordinamenti del primo e secondo ciclo di istruzione e formazione a partire dall’anno scolastico 2009/2010”.
Il documento richiama l’attenzione delle scuole sul ruolo determinante degli organi collegiali chiamati ad individuare le strategie più appropriate per l’interazione disciplinare, in modo da “superare progressivamente la frammentazione dei saperi negli attuali curricoli, quale fattore che genera disorientamento e dispersione scolastica”.
Per ottenere tale risultato sarà tuttavia indispensabile che le scuole attivino specifiche iniziative di formazione rivolte ai docenti e programmi di informazione destinati alle famiglie e agli studenti.
Non va poi dimenticata la questione della valutazione e della certificazione con l’obiettivo prioritario di “sostenere i processi di apprendimento dei giovani e il loro orientamento, anche ai fini di facilitare i passaggi tra i diversi ordini e indirizzi di studio, allo scopo di far conseguire un diploma di istruzione secondaria superiore o almeno una qualifica professionale a tutti i giovani entro il 18° anno di età”.
Per realizzare questo complesso programma di lavoro le scuole potranno avvalersi anche dell’assistenza dell’Agenzia nazionale per l’autonomia scolastica (ex Indire), che sta predisponendo un apposito piano di interventi (servizi di consulenza on-line, costituzione di gruppi di lavoro a livello regionale e provinciale, creazione di una biblioteca online di materiali, esperienze, modelli).
Il documento ministeriale accenna anche alle risorse finanziarie disponibili per raggiungere gli obiettivi previsti dalla legge di estensione dell’obbligo di istruzione; si tratta dei fondi derivanti dalla legge 440 sull’autonomia scolastica e dalle disposizioni della legge finanziaria 2007: un po’ poco, forse, per tentare di allineare la scuola superiore italiana agli standard europei.


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