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Tecnica della scuola-Corte dei conti: i tagli non coprono il contratto

Corte dei conti: i tagli non coprono il contratto di A.R. Gli aumenti retributivi degli operatori scolastici non sono stati coperti dai tagli al numero dei supplenti. Il monito viene dalla C...

16/07/2004
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La Tecnica della Scuola

Corte dei conti: i tagli non coprono il contratto
di A.R.
Gli aumenti retributivi degli operatori scolastici non sono stati coperti dai tagli al numero dei supplenti. Il monito viene dalla Corte dei conti, che nella relazione sul rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2003, depositata il 14 luglio 2004, ha bacchettato il Governo. I magistrati contabili hanno puntato il dito anche contro l'inefficienza del sistema informativo del Ministero dell'Istruzione, che rischia di compromettere il raggiungimento degli obiettivi formativi, informatici e didattici per il periodo 2004-2006.

"L'obiettivo posto dalla legge finanziaria per il 2000 di riduzione di posti dell'organico di fatto non è stato interamente conseguito", si legge nella relazione della Corte dei conti, "e non vi è quindi stata la prevista riduzione di spesa: situazione che conferma la scarsa affidabilità di forme di copertura degli oneri contrattuali, come quelle relative al comparto della scuola per il quadriennio 2002-2005 basate su riduzioni di posti di personale supplente, e consiglia di rivedere i meccanismi che ne consentono la determinazione".
A fronte di tali intendimenti, infatti, secondo le Sezioni unite della Corte dei conti,è aumentato nel 2003 il numero complessivo del personale a tempo determinato dell'Amministrazione scolastica, con un consistente incremento del precariato a seguito dei ritardi nelle immissioni in ruolo del personale neoassunto. Ed è cresciuto anche il numero degli alunni disabili inseriti, dalla scuola materna alla scuola secondaria di II grado. I magistrati contabili hanno puntato il dito contro la mancanza di un sistema organico e compiuto di valutazione e di misurazione, che permetta di verificarne compiutamente gli aspetti qualitativi, l'efficacia della sua azione complessiva, la "produttività" dei suoi interventi formativi.
E ad aggravare il tutto vi sarebbe anche un alto tasso di dispersione scolastica (ripetenza, ritardo, abbandono, saltuarietà di frequenza, non frequenza scolastica) che denota la carenza di regolarità. Condizione, questa, che, invece, è necessaria per conseguire esiti positivi da parte degli alunni.
A complicare la situazione concorrerebbe, secondo quanto argomentato dai magistrati contabili, anche il fatto che "il sistema informativo istruzione già obsoleto - a seguito di vicende contrattuali non ancora definite con negativi riflessi, anche in termini di oneri finanziari aggiuntivi, sulla ordinata gestione del sistema stesso - è caratterizzato da una perdurante situazione di precarietà in forza della quale a tutt'oggi non vi è un gestore "certo" in grado di garantire la realizzazione per il periodo 2004-2006 dei previsti progetti formativi, informatici e didattici.


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