Tamponi a scuola: Figliuolo valuta i problemi logistici. Ipotesi test a campione
Bianchi: riaperture e tamponi sono svincolati. E da martedì il Lazio riapre fino alle medie.
Gianna Fregonara
L’idea di accompagnare la riapertura delle scuole, dopo Pasqua, con uno screening degli studenti con tamponi rapidi e salivari è più complessa del previsto. L’ipotesi di lavoro che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi aveva sottoposto al generale Francesco Paolo Figliuolo, ha ricevuto uno stop direttamente da Palazzo Chigi, La proposta non è nuova, perché compariva già nei documenti per la riapertura per lo scorso settembre, ma finora si è sempre scontrata con l’impossibilità di attuare una campagna di tamponi così capillare per otto milioni di studenti in poco tempo. Per questo Figliuolo si è preso qualche giorno per studiare la questione: si potrebbe eventualmente di procedere con tamponi a campione.
I due tavoli
Intanto però ieri Bianchi a tutti i suoi interlocutori ha spiegato che la riapertura delle scuole dall’asilo alle elementari anche nelle zone rosse è indipendente dalla campagna di screening. Si tratta di due tavoli diversi. Uno riguarda le regole da inserire nel Dpcm che sarà in vigore dal 6 aprile e l’altra le modalità per evitare che le scuole debbano richiudere: «Lavoriamo per riaprire almeno le scuole dei più piccoli - ha spiegato a chi lo ha incontrato - come ha detto il presidente Draghi: valutiamo questa ipotesi alla luce dei dati scientifici sulla diffusione del virus». Oggi su questo tema si riunisce il Cts, che esporrà i dati sui contagi tra i giovani e i bambini della variante inglese. Il governo vorrebbe confermare uno schema simile a quello dello scorso gennaio: scuole aperte fino alla quinta elementare (o alla prima media) nelle zone rosse, tutte aperte ma con le superiori al 50 per cento in quelle arancioni e gialle.
Il caso Lazio
Intanto già da martedì le regioni che tornano in arancione dovranno decidere per i due giorni che mancano alle vacanze di Pasqua: il Dpcm del 2 marzo che è al momento in vigore prevede la riapertura in presenza fino alla terza media e delle superiori per il 50 per cento. Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha annunciato che da martedì riaprono asili, materne, elementari e medie. Le superiori continuano in Dad, perché due giorni prima delle vacanze di Pasqua sono troppo pochi per garantire una frequenza non simbolica. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha spiegato che se anche la sua regione dovesse finire in arancione le scuole riapriranno tutte.
I precedenti
Oggi il comitato Priorità alla scuola ha intanto organizzato un nuovo sciopero della Dad per protestare contro le chiusure. Ma le aspettative oramai riguardano aprile. L’idea dei tamponi piace a tutti: applaude Forza Italia con Licia Ronzulli, sono sollevati i sindacati, il sottosegretario leghista Rossano Sasso chiede all’Istituto superiore di Sanità di validare i tamponi salivari che non sono ancora considerati attendibili, per poterli usare con i più piccoli. Ma restano problemi legali e di logistica da superare: l’Istituto superiore di sanità ha espresso anche timori che lo screening finisca per rallentare gli altri tamponi e il tracciamento generale. Campagne di massa per gli studenti sono state già tentate nei mesi scorsi. Nel Lazio dal 7 gennaio gli studenti delle superiori hanno potuto usufruire del tampone gratuito e senza ricetta medica: su 250 mila studenti, se ne sono presentati 11 mila. Ora la Regione ripropone questa opzione. Una sperimentazione a settembre con i tamponi rapidi si era fermata dopo un numero eccessivo di falsi positivi.