Tagli, nel mirino la mala gestione
Giarda accende i riflettori sulle anomalie del rapporto alunni-classe e su comandi e distacchi. Via alle duplicazioni di funzioni, sì al riassetto della rete
Alessandra Ricciardi
Cancellare le duplicazioni di funzioni amministrative, soprattutto a livello territoriale, disdire gli affitti di sedi sovrabbondanti, centralizzare gli acquisti di beni e servizi. E poi: riallocare i docenti inidonei, ridurre i distacchi e i permessi, risolvere l'anomalia di un rapporto più alto tra insegnanti e alunni al Sud rispetto a quello del Nord.
Sono queste le priorità, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, fissate da Piero Giarda per la spending review dell'Istruzione. Nessun macete sulla scuola, ma indicazioni operative per razionalizzare la spesa: Giarda ai colleghi del consiglio dei ministri di ieri, che ha approvato il piano e nominato Enrico Bondi commissario straordinario per la gestione dell'acquisto di beni e servizi per le amministrazioni pubbliche, ha sottolineato che nella scuola si è già tagliato e tanto: è vero che il settore istruzione, università e ricerca con i suoi 53 miliardi di euro annui di bilancio e circa un milione di dipendenti è il più corposo del pubblico impiego, ma è anche vero che in dieci anni ha subito la riduzione più sostanziosa, passando da 23% al 17% della spesa totale. E mentre negli ultimi anni la popolazione scolastica è cresciuta, il personale veniva falcidiato: per effetto della manovra Tremonti-Gelmini, oltre 80 mila unità in meno di docenti, e 40 mila per il personale ausiliario, tecnico e amministrativo.
La riduzione della spesa, che sugli effetti complessivi deve essere ancora quantificata, parte dall'eliminazione delle strutture superflue. Come anticipato da ItaliaOggi il 18 aprile scorso, non saranno rinnovati gli affitti di sedi oggi ritenute sovrabbondanti (a partire dalla sede di piazzale Kennedy a Roma, costo 7,5 milioni annui), con un risparmio del 60% delle spesa finale per questa voce entro il 2013; sarà previsto un unico sistema informativo (nel 2012 un risparmio del 10%), portali unici per l'offerta formativa e una centralina unica di acquisto. La spesa per beni e servizi solo a livello ministeriale ammonta a quasi un miliardo, su questo dovrà lavorare Bondi per ampliare il raggio d'azione della Consip, a partire dai contratti per le pulizie, cil cui costo va dimezzato. Nel mirino di Giarda anche le ripartizioni di funzioni tra uffici scolastici regionali e provinciali: dovranno essere razionalizzate con una riduzione dei livelli provinciali.
C'è poi il capitolo dei distacchi e dei comandi: quasi mille docenti sono pagati dalla scuola ma lavorano presso il ministero degli esteri o all'estero, altri 2 mila sono comandati presso organi costituzionali, lo stesso dicastero di viale Trastevere e altre amministrazioni, mille sono in esonero e aspettativa sindacale. Giarda vuole vederci chiaro: quali sono i servizi resi, come razionalizzare ed evitare duplicazioni di spesa visto che per ogni docente di ruolo distaccato lo stato paga lo stipendio al prof in comando e al suo sostituto. Ci sono poi i 4.500 docenti inidonei per motivi di salute che vanno riconvertiti o messi in mobilità.
Una criticità su cui il ministro dell'istruzione, università e ricerca, Francesco Profumo, dovrà lavorare nei prossimi mesi è il mancato dimensionamento della rete scolastica al Sud: ci sono circa 2 mila scuole con meno di 500 studenti, un dato che non sempre è giustificabile, secondo l'analisi di Giarda, in base alla particolarità delle caratteristiche territoriali e sociali. La rete va ridefinita. E poi la distribuzione dei docenti tra le regioni è squilibrata tra nord e sud, non rispecchia il rapporto previsto a livello nazionale. In Calabria ci sono 11,2 alunni per docente, in Emilia Romagna sono 13. E poi il rapporto alunni-classi: è di 21,45 a livello nazionale ma diventa 19,7 in Sardegna, Calabria e Molise e 22,5 in Emilia Romagna. Ci sono addirittura sedi, spesso meridionali, con meno di 100 alunni.
Poco funzionale anche il sistema di finanziamento delle scuole, già al centro di un intervento nel primo decreto di semplificazione che ha istituto il fondo di funzionamento dell'autonomia. Il team inviato da Giarda all'istruzione, e guidato da Giuseppe Catalano, ha riscontrato che lo scorso anno oltre un terzo delle 10 mila scuola italiane ha chiuso i bilanci in disavanzo a causa soprattutto delle spese per supplenze brevi ed esami di stato. Al tempo tesso circa un miliardo di euro erano giacente sui conti bancari di altre scuole. Con l'unificazione dei flussi finanziari del fondo dell'autonomia la discrasia dovrebbe essere risolta a partire dal prossimo anno. Il lavoro vero comincia adesso.