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Supplenze, quel busillis dei fondi inutilizzati

Il ministero dell'istruzione per spiegare una circolare di due pagine ne scrive una di cinque. E scoppia il putiferio

02/05/2012
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ItaliaOggi

di Mario D'Adamo

Il ministero dell'istruzione, per spiegare una circolare di due pagine, ne scrive un'altra di cinque, e fa nascere un putiferio con alcune organizzazioni sindacali che la contestano e ne chiedono il ritiro (nota del 13 aprile 2012, prot. n. 2446, esplicativa della nota 2 aprile 2012, prot. n. 2193). La materia del contendere è la solita, i fondi da assegnare alle scuole per il pagamento delle supplenze brevi e saltuarie e i timori di un loro scippo.

Nel caso in cui debbano assumere supplenti e impegnare somme oltre l'assegnazione stabilita nel programma annuale 2012, le scuole riceveranno i fondi necessari calcolati sui dati trasmessi mensilmente, i cosiddetti flussi di cassa. Nell'attesa, però, che arrivi l'integrazione, scrive il ministero, esse devono aggiornare le scritture contabili o mediante storno compensativo, cioè riducendo altre previsioni di spesa per la parte che eccede gli impegni iscritti sino a quel momento, o mediante prelievo dall'avanzo d'amministrazione effettivamente disponibile e rimasto da utilizzare. Solo se nessuna delle due alternative è praticabile, possono procedere a una variazione di bilancio, iscrivendo una maggiore entrata e corrispondente accertamento a carico dello Stato, col quale coprire la maggiore previsione di spesa e il relativo impegno per supplenze. A prescindere dal fatto che l'organo competente a deliberare lo storno, il consiglio di circolo/istituto, potrebbe avere di che a ridire, sono queste istruzioni che hanno fatto sorgere il sospetto che si vogliano ridurre i fondi alle scuole, mascherando l'intenzione con l'esigenza di istruzioni per una corretta compilazione di documenti contabili. Non è certamente così, giacché il ministero assicura che, al momento in cui disporrà l'integrazione, le scuole potranno ripristinare la consistenza delle voci sulle quali è stato operato lo storno compensativo o reintegrare l'avanzo di amministrazione. Ma non si capisce nemmeno perché, invece delle consuete variazioni di bilancio, si ipotizzino storni e prelievi che non sembrano trovare riscontro nel regolamento di contabilità, decreto interministeriale n. 44 del 2001, e si alimenti così il timore che, se le maggiori somme non saranno per una qualsiasi ragione assegnate, le scuole restino con il cerino in mano, senza mezzi contabili per vantare crediti. E non si capisce nemmeno perché le si mettano in difficoltà nella gestione dei progetti, costringendole a continue modifiche di bilancio: prima far stornare fondi perché impegni di spesa, pur programmati, non sono stati assunti, poi farli rimettere al loro posto a impegno assunto. E così ogni volta che viene superata l'iniziale assegnazione di fondi. Quanto al prelievo dall'avanzo di amministrazione, se è vero come è vero che le scuole sono a corto di risorse, è ben difficile che residuino disponibilità inutilizzate. Con la nota del 13 aprile il ministero sollecita le scuole a comunicare il fabbisogno entro il 5 del mese successivo a quello di riferimento, poiché già a partire dal 6 esso può estrarre i dati dal sistema per le proprie necessità, incluso il calcolo delle assegnazioni. Se i dati sono trasmessi in ritardo, anche le risorse finanziarie vengono assegnate in ritardo. Se il fabbisogno risulta particolarmente elevato in rapporto all'organico, l'assegnazione di fondi rimane subordinata all'esito positivo delle verifiche che ci si riserva di effettuare. Non si prenderanno in considerazione richieste, se alla voce «lordo dipendente» (costituito da oneri previdenziali, assistenziali ed erariali a carico del dipendente e dalla retribuzione netta) saranno iscritte somme cui non corrispondono, secondo i vari rapporti percentuali di legge, quelle iscritte all'altra voce «contributi e oneri a carico dell'amministrazione» (a favore di Inpdap, Irap e Inps). Onde evitare errori il ministero allega un esempio di retribuzione e invita a consultare per approfondimenti il sito del Service Personale Tesoro (www.spt.mef.gov.it). E infine, per non farsi mancare nulla, sollecita i revisori dei conti a effettuare un puntuale esame su tutta la partita delle supplenze.


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