Sulla bozza del decreto attuativo dell'art. 5 legge 53/04 -di On. Piera Capitelli
Sulla bozza del decreto attuativo dell'art. 5 legge 53/04 di On. Piera Capitelli Il Ministero della Pubblica ...
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Sulla bozza del decreto attuativo dell'art. 5 legge 53/04
di On. Piera Capitelli
Il Ministero della Pubblica Istruzione ha diramato il testo della bozza del decreto attuativo art. 5 legge 53/04. Il decreto descrive le nuove forme di reclutamento dei docenti e il nuovo percorso di formazione iniziale che sostituirà quello attuale costituito dalle specializzazioni SSIS per i docenti di scuola secondaria e di laurea in scienze della formazione primaria per i docenti della scuola primaria.
Già nell'art. 5 della legge delega i percorsi formativi degli insegnanti sono considerati solo guardando alle modalità del loro inserimento nei meccanismi accademici. Non vi sono richiami alla figura professionale da costruire e alle competenze che il docente deve possedere. Tutto questo comporta difficili problemi di gestione.
Questa bozza di decreto, però, aggrava i problemi aperti. Se il modello di reclutamento in vigore prevede la partecipazione a concorsi pubblici e l'assunzione attraverso lo scorrimento di graduatorie, ora si prevede una procedura che adotta assunzioni del personale in modo discrezionale e soggettivo, quindi arbitrario e irrispettoso della dignità dei lavoratori e delle norme della Costituzione (art. 97).
La chiamata diretta dei docenti e i giudizi soggettivi del Dirigente scolastico, dei tutor e del comitato di valutazione avallano il progetto di privatizzare la scuola pubblica.
I Democratici di Sinistra sono fortemente contrari a questa politica che non risolve il problema relativo la formazione e il reclutamento, ma che ha l'unico risultato (e costante di questo governo di centro destra) di scaricare i problemi ai precari di oggi e di domani.
Ovviamente i parlamentari dei Democratici di Sinistra esprimeranno tutta la loro contrarietà a questo decreto utilizzando tutti gli strumenti possibili stringendo ogni alleanza per non farlo approvare.