«Sugar Tax», come svuotare il mare di tagli all’università col cucchiaio
100 milioni di euro dalla nuova tassa. E gli altri 1,1 tagliati agli atenei (più di 8 alla scuola) da Berlusconi dieci anni fa? Emendamento alla legge di bilancio sul tempo pieno alle elementari. Di Maio: «2 mila assunti»
Mario Pierro
La tassa Coca Cola per finanziare l’università è come svuotare il mare con un cucchiaino. I cento milioni annunciati dal ministro dell’Istruzione Bussetti sono la goccia con il quale il governo ritiene di colmare 1,1 miliardi di tagli agli atenei e alla ricerca (più di 8 alla scuola) inflitti dieci anni fa dal governo Berlusconi. A 24 ore dall’annuncio di questo emendamento alla legge di bilancio, prima firmataria la presidente della commissione Finanze alla CameraCarla Ruocco (M5S), non è stato ancora chiarito se i Cinque Stelle ne abbiano parlato con la Lega. Salvini ha detto che «non ne abbiamo mai parlato». Visto che Bussetti è in quota Lega, e ha colto al volo l’idea dei Cinque Stelle, è possibile che una voce sia partita da Viale Trastevere e sia arrivata al Viminale, facendo sponda con la Camera.
AL DI LÀ DELLE GEOGRAFIE di una maggioranza che può perdersi su una proposta irrisoria come la «Sugar tax», la tasse sugli zuccheri delle bevande analcoliche, ieri Ruocco ha chiarito che il gettito complessivo della misura dovrebbe essere pari a circa 300 milioni di euro. «Si tratta – ha spiegato – di un discorso etico che reinveste all’interno della nostra economia, abolendo l’Irap per alcune categorie di contribuenti. Inoltre si darà un contributo importante all’Università e alla Ricerca». Nel patchwork delle misure composte per finanziare la manovra, i restanti 200 milioni dovrebbero finanziare l’abolizione dell’Irap ai lavoratori autonomi con un reddito inferiore a 100 mila eur. La misura è coperta per 500 milioni attraverso il taglio di alcune tax expenditures e, in caso le risorse non fossero sufficienti, dagli introiti della «sugar tax». Contraria la Uila seconda la quale «è un’arma a doppio taglio che colpisce, indirettamente, sia i lavoratori che i consumatori» «L’effetto conseguente a questa misura – aggiunge il sindacato – non sarà il calo dell’obesità, ma il calo degli investimenti con la delocalizzazione degli impianti produttivi».
IL VICEPREMIER ministro del lavoro e sviluppo Luigi Di Maio in queste ore sta caldeggiando l’emendamento che ripristina il tempo pieno nelle scuole elementari e dovrebbe sbloccare 2 mila posti di lavoro, di cui il «30% sarà in mobilità». Il messaggio è diretto a quegli insegnanti che sono stati obbligati a trasferirsi dal Sud al Nord per mantenere la cattedra a causa di «un algoritmo che non abbiamo mai capito» ha detto Di Maio. Ci saranno posti anche per i precari che «hanno sceto di non aderire alla follia dell’algoritmo. Per loro ci saranno posti che diventano stabili grazie al tempo pieno».