Studenti stranieri, in aumento i nati in Italia: 55% alla primaria
Sono 814mila gli alunni con cittadinanza non italiana (il 9,2% degli iscritti). Mappa delle scuole multiculturali: Indiani a Mantova, romeni in Sicilia. In aumento alle secondarie, dove però due su tre abbandonano. Dodicimila in viaggio da soli
Alessandra Coppola
Per la gran parte romeni, albanesi e marocchini, ancora soprattutto nelle scuole primarie, ma progressivamente sempre più numerosi alle secondarie, in maggioranza nati in Italia, qualcuno arrivato già adolescente, addirittura senza famiglia. Non ci sono sorprese nel nuovo Rapporto nazionale del ministero dell’Istruzione e della Fondazione Ismu sugli «Alunni con cittadinanza non italiana» (814mila in tutta la Penisola, il 9,2% degli iscritti). Ma, al solito, alcuni interessanti dati che contribuiscono a mettere a fuoco i cambiamenti nelle aule del Paese e a sfatare luoghi comuni.
Nati in Italia
I bambini che (in attesa della riforma della legge di cittadinanza) hanno il passaporto di un altro Paese ma sono nati in Italia sono ormai un’ampia maggioranza degli iscritti: 55,3 per cento nell’anno scolastico 2014/2015. Concentrati, prevedibilmente, nella scuola d’infanzia dove l’84,8 per cento degli «stranieri» è venuto alla luce qui. Le seconde generazioni nate in Italia, però, in questi anni sono anche cresciute, arrivando fino alle superiori: il dato è quadruplicato rispetto al 2007/2008, da 8.111 a 34.788.
Le secondarie
Nel complesso, il ciclo di studi finora meno frequentato dagli «stranieri», le superiori, si arricchisce: +2,8 per cento di alunni con cittadinanza non italiana. Resta però questo il grado d’istruzione che più discrimina gli «stranieri», che registrano un tasso di abbandono scolastico più alto, un numero maggiore di ripetenti, un ritardo scolastico che tra i sedicenni arriva ai due terzi. Molti hanno frequentato le scuole in un altro Paese e sono arrivati in Italia con i ricongiungimenti familiari. Qualcuno addirittura è emigrato da solo: fenomeno in grande aumento, a dicembre 2015 si contavano almeno 11.921. Più complicato rintracciarli nei registri scolastici, nel Comune di Milano nell’anno scolastico 2015/16 ne risultano 281.
Dal Veneto alla Sicilia
La Regione con il maggior numero di alunni stranieri è la Lombardia, seguita da Emilia Romagna e Veneto. È interessante però leggere in quali aree sono concentrate le nazionalità dei bambini iscritti, perché rispecchiano esattamente la distribuzione (legate alle specializzazioni lavorative) dei genitori. Gli studenti cinesi sono più presenti a Prato; gli ucraini nelle province campane; gli indiani a Mantova e Cremona, Latina, Reggio Emilia e Brescia; i filippini a Milano, così come i peruviani; i romeni nell’Agrigentino. Nel complesso, in tutto il Paese, sono i romeni i più numerosi (157 mila) seguiti da albanesi (108 mila) marocchini (101 mila) cinesi (41 mila) e filippini (26 mila).