Studenti medi in piazza: "no ai tagli della scuola"
ieri numerosi cortei, da Roma a Viterbo, passando per Reggio Calabria, Palermo e Torino, hanno riportato alla ribalta il no ai tagli pronunciato dagli alunni delle superiori fin dai primi giorni di scuola
ROMA - Gli studenti tornano in piazza: ieri numerosi cortei, da Roma a Viterbo, passando per Reggio Calabria, Palermo e Torino, hanno riportato alla ribalta il no ai tagli pronunciato dagli alunni delle superiori fin dai primi giorni di scuola. «Siamo preoccupati per il nostro futuro», hanno spiegato: «Sentiamo il bisogno di far conoscere a tutti i nostri problemi». Che si chiamano edilizia scolastica fatiscente, supplenti introvabili perché a scuola le casse sono in rosso, assenza di fondi per il diritto allo studio. A Roma gli studenti hanno affilato le armi dell’ironia per inscenare il loro disagio: siccome la scuola non ha più soldi, hanno sfilato infilandosi le mutande sulla testa arrivando sotto al ministero. Ad organizzare le proteste l’Unione degli studenti e la Rete degli studenti. Oggi a Napoli i professori precari daranno vita alla manifestazione “Un’eruzione di pubblica istruzione”. Mentre il prossimo 17 novembre ci sarà la giornata studentesca internazionale. Ieri, intanto, il ministro Mariastella Gelmini ha ripetuto che «il problema dei giovani e della scuola non sono le risorse». Ma al cinema va in scena un ritratto impietoso dell’universo scuola presentato in concorso al Festival di Roma. Nel suo primo film “La scuola è finita” Valerio Jalongo, regista e professore di un istituto tecnico, mette in sequenza banchi rotti, aule degradanti per chi le frequenta, porte sfondate, studenti che già a quindici anni sono socialmente irrecuperabi