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Studenti, incatenati al palazzo di Moratti

Dilaga il movimento, a Roma, un gruppo di liceali si lega sotto al ministero per contestare la riforma Studenti, incatenati al palazzo di Moratti Kennedy, occupato. Morgagni, occupato. Russell...

05/12/2001
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Dilaga il movimento, a Roma, un gruppo di liceali si lega sotto al ministero per contestare la riforma
Studenti, incatenati al palazzo di Moratti

Kennedy, occupato. Morgagni, occupato. Russell, occupato. Cavour occupato. Sono solo alcuni dei licei romani conquistati ieri dal 'movimento'. E il Manara? Incatenato! Ieri di buon ora, in settanta si sono legati gli uni agli altri ancorandosi alle ringhiere del ministero della pubblica istruzione armati solo di libri: Neruda, Dante, Pavese, Mao, Marquez e una Costituzione illustrata. L'obiettivo era resistere almeno 24 ore dopo le notti e i giorni vissuti - sempre coi ferri ai polsi - di fronte al loro istituto occupato. "E' una protesta alternativa - spiegano alcune studentesse - un modo per fare qualcosa di più incisivo". Le catene del Manara si chiamano riforma dei cicli e degli organi collegiali ma loro non chiedono di incontrare la ministra: "Sarebbe deludente come è già accaduto ai colleghi del Tasso - dice Andrea, il rappresentante - ce ne andremo da qui quando avremo informato il maggior numero di persone". A dargli man forte il Coordinamento genitori democratici, amici, genitori e qualche docente o passanti che portano acqua e panini e perfino un ex allievo, ora laureando, che 'rappa' al megafono le ragioni della protesta. A pochi passi da lì, c'è il Kennedy ri-occupato dopo 18 anni: "Siamo la scuola più vicina alla Moratti - dicono Enrico, Silvia, Alberto - se gridiamo ci può sentire". Per loro un problema in più: un preside 'vecchio stampo' che non vuole dar loro le chiavi della scuola sperando (invano) che mollino la presa. Per capire il personaggio basti pensare che sconsiglia alle alunne di indossare gonne troppo corte, organizza seminari sul fascismo e sulle foibe, come raccontano i suoi allievi, mentre non spende una parola sulla guerra o sulla riforma. Nel cortile, la scritta 'Alibrandi vive' (terrorista di destra ucciso in uno scontro con la polizia) non è mai stata cancellata. Si dice che, preside in un altro istituto, pochi anni fa abbia sospeso due ragazzi 'colpevoli' di essersi baciati. "E' preoccupato perché va in frantumi l'immagine della 'sua' scuola ma qui le aule sono affollate come autobus e poi questa riforma non ci piace". Il movimento continua a crescere anche fuori Roma. A Pescara, ospitati nell'Artistico occupato, sono nati gli studenti disobbedienti che giovedì sfileranno in corteo. Per ora è disponibile in rete (www. pescarafree. org) il loro 'Vademecum di autodifesa dalla riforma Moratti'. Nella stessa regione, ad Avezzano (L'Aquila), il preside del liceo scientifico ha denunciato 9 studenti per interruzione di pubblico servizio e altri cinque per lesioni a un bidello cui sarebbe restata la mano schiacciata da una porta nel tentativo di sventare l'occupazione di un seminterrato per svolgere un'assemblea contro la riforma. In provincia di Varese dopo quello di ieri a Gallarate, altri cortei si snoderanno a Saronno, giovedì, e poi nel capoluogo il 14 quattro giorni prima della manifestazione regionale a Milano.


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