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Stampaweb: Pensioni: è scontro tra la Cgil e Padoa-Schioppa

Il ministro dell'Economia: "I conti pubblici vanno male" Epifani: previdenza non si affronta con la calcolatrice

21/06/2007
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La Stampa

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ROMA

Da marzo ad oggi le previsioni si sono evolute in peggio, perché a fronte di un andamento buono delle entrate «altri fattori legati alla spesa sono andati male». Questo quanto ha detto il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, secondo quanto riferito da fonti del Tesoro, al tavolo con le parti sociali oggi a Palazzo Chigi sul welfare. In particolare ad essere andato male è il fronte della spesa che è «negativo». Si tratta delle spese in conto interessi, di quelle legate al rinnovo del contratto per il pubblico impiego e di quelle per la sanità su cui c’è un problema aperto con i comuni.

La previsione sui 2,5 miliardi di ’tesorettò sarebbe da dunque da correggere in peggio, ha detto Padoa-Schioppa «Se oggi rifacessi una stima sui 2,5 sarebbe da correggere in negativo. Ma sul mio impegno di mettere sul tavolo 2,5 mld non torno indietro».

Poi il ministro ha parlato di pensioni. Il giudizio dell’Unione europea «sarebbe catastrofico, se l’equilibrio del sistema previdenziale italiano venisse rotto», ha detto Padoa-Schioppa. «Non so qual è il limite di rottura - ha detto il ministro, riferiscono fonti del Tesoro - ma il giudizio dell’Ue sarebbe catastrofico se l’equilibrio del sistema previdenziale venisse rotto».

In particolare il ministro ha sottolineato come l’Italia sia ancora sotto la procedura di deficit eccessivo che si è impegnata a far rientrare il prossimo anno. Del resto ci sono già due fronti su cui Padoa-Schioppa è riuscito ad ottenere qualcosa dall’Unione europea: il rientro del pareggio di bilancio al 2010 e la possibilità di non usare tutto l’extragettito per il risanamento dei conti.

Epifani: previdenza non si affronta con la calcolatrice

Il tema della previdenza non si può affrontare con «la calcolatrice». In questo modo «non va bene, non va proprio bene. Noi non trattiamo con la calcolatrice». Così il segretario generale della Cgil ha risposto, dopo l’incontro sul welfare a Palzzo Chigi, al fatto che il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa ha posto un limite alle risorse per il welfare, 2,5 mld. «Qualche giorno fa - ha sottolineato Epifani - ha parlato di fine dell’emergenza finanziaria. Sto a quello che ha detto. Non bisogna usare toni da emergenza finanziaria quando si è detto che è finita l’emergenza finanziaria».

Poi certo, ha detto, «i conti hanno delle oscillazioni» , ma la previdenza non può essere affrontata «con la calcolatrice». Quello che i sindacati cercano, ha rimarcato, «è un’intesa politica, poi c’è il problema della sostenibilità finanziaria. Non il contrario».


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