Spunta la riforma di Profumo
Le novità nel decreto legge sulle liberalizzazioni. In stand-by la riduzione a 12 anni degli studi. Nuovi istituti nelle caserme, aumenta l'autonomia delle scuole
di Alessandra Ricciardi
Più autonomia e fondi alle scuole. Test Invalsi obbligatori, linee guida nazionali per raccordare l'istruzione con la formazione professionale regionale. E poi nuovi istituti nelle caserme dismesse della Difesa e organico funzionale per tre anni. Sono le novità che, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, dovrebbero entrare nel decreto legge sulle liberalizzazioni sotto la voce semplificazione delle norme sull'organizzazione e la gestione delle scuole.
Impossibile avere conferme ufficiali, dopo che le indiscrezioni sul taglio di un anno del percorso scolastico (si veda ItaliaOggi di venerdì scorso) hanno costretto il ministro Francesco Profumo a fare un passo indietro. Al momento la riduzione a 12 anni del percorso scolastico, con l'obiettivo di arrivare alla maturità a 17 anni, risulta infatti essere stata accantonata per essere destinata a un successivo provvedimento. Le Liberalizzazioni rappresentano per Profumo un veicolo importante, vista la natura di decreto legge, per ottenere in parlamento il consenso a quella che si presenta come una vera riforma della scuola. E al tempo stesso però proprio questa eccezionalità dello strumento rende più difficile per Profumo proporre modifiche che potrebbero risultare indigeste ai partiti di maggioranza e anche, tutto sommato, ai sindacati. La parola d'ordine in queste ore a viale Trastevere è: procedere con i piedi di piombo. Viste le reazioni negative delle sigle sindacali e la spaccatura del Pd (la responsabile scuola del partito, Francesca Puglisi, aveva aperto, mentre l'ex viceministro, Mariangela Bastico, chiudeva), lo sconto di un anno è stato stralciato.
In pole per il decreto legge, la maggiore autonomia alle scuole. Le risorse per l'istruzione, ad esclusione di quelle per la scuola non statale, confluiranno in soli due capitoli, il fondo per l'autonomia e quello per il personale. Nel primo, andranno tutte le risorse che ad oggi vengono date indirettamente alle scuole e che così potranno essere gestite autonomamente senza vincoli. Ogni scuola inoltre avrà un organico funzionale di durata triennale, con il quale fa fronte non solo alle esigenze ordinarie ma anche alle supplenze. Per consentire a invarianza di spesa di costituire nuove cattedre, si utilizzeranno anche gli spezzoni. Gli istituti avranno diritto poi a organici da utilizzare in rete con altre scuole per realizzare attività di recupero e di sostegno alle eccellenze, oltre che ai ragazzi diversamente abili. Lo sviluppo della rete di scuole sarà fondamentale nel progetto di Profumo a per l'interlocuzione con le autonomie locali. Il dl dovrebbe prevedere poi una delega al ministro per riscrivere l'autonomia statutaria delle istituzioni. E per fissare direttive nazionali per il raccordo tra la scuola e la formazione professionale delle regioni. Generalizzate inoltre le prove Invalsi. Prioritaria anche l'edilizia scolastica: apertura ai privati per opere in project financing e riutilizzo di una parte del patrimonio immobiliare del demanio non più utilizzato, a partire dalle strutture militari, per far posto a nuove scuole.
Resta da capire se tra le semplificazioni di Profumo troverà posto il via libera a un concorso per reclutare nuovi docenti nel 2012. L'intenzione sarebbe quella di riservare il 70% dei posti ai precari già iscritti nelle graduatorie permanenti e un 30% a giovani insegnanti, quelli che si stanno abilitando attraverso i Tfa.