Sostegno alle superiori, spunta l'elenco unico
La risoluzione della commissione cultura che impegna il governo
di Emanuela Micucci
Sostegno, un unico elenco per i docenti delle superiori. La commissione cultura della Camera ha approvato nei giorni scorsi una risoluzione (prima firma Caterina Pes, Pd) che impegna il governo, nel predisporre il nuovo regolamento sulle classi di concorso, a unificare in un solo elenco gli insegnati di sostegno della scuola superiore, analogamente a quanto già previsto per le medie.
Così da «salvaguardare il percorso formativo svolto dagli alunni con disabilità», spiega Pes. Si modifica in questo modo il decreto ministeriale n. 132 del 26 aprile 1993, stabilendo che i posti per i docenti di sostegno vengano assegnati secondo l'ordine di graduatoria, per tutti i tipi di graduatoria e le relative fasce, attualmente divisi in 4 aree disciplinari (scientifica, umanistica, tecnica professionale artistica, psicomotoria) secondo una suddivisone però mai istituita per legge. «L'esigenza di questo atto», si legge nel testo, «nasce da un'errata interpretazione dell'articolo 13 della legge quadro n. 104 del 1992 che regolamenta le docenze di sostegno e che sta determinando una gestione poco chiara nella designazione delle cattedre nelle diverse aree». Le assegnazioni degli insegnanti di sostegno dovrebbero scaturire dalle indicazioni del gruppo misto, invece, molti dirigenti scolastici richiedono direttamente agli uffici scolastici provinciali i docenti con criteri non sempre trasparenti e, a volte, indipendenti dalle reali necessità degli alunni. Spesso un insegnate di sostegno, nominato dagli uspi sulla propria area, a scuola si vede assegnare alunni con disabilità che appartengono ad un'area disciplinare diversa. E quando l'elenco di un'area viene esaurito si attingano i docenti dagli elenchi di altre in maniera incrociata, tenendo conto soltanto del loro punteggio. Tutte prove per la Commissione cultura della Camera dell'inutilità della divisione in 4 aree e della necessità della riunificazione in un unico elenco. Anche le associazioni, in particolare la Fish, hanno richiamato da tempo il Miur alla necessità di abolire le aree, perché l'inclusione dell'alunno con disabilità comporta la piena contitolarità della classe da parte dell'docente specializzato, che quindi non si limita a un rapporto esclusivo con l'alunno cristallizzandolo in una determinata area di intervento, ma lavora con l'intera classe, diventando un mediatore tra lo studente disabile e i compagni, gli insegnanti, la scuola.