Sole 24 oreScuola, via libera alla riforma -Ecco come cambierà
Scuola, via libera alla riforma Sì definitivo al Senato. E' il primo vero cambiamento dai tempi della legge ispirata da Giovanni Gentile (1923). Ecco che cosa cambia. Via libero definitivo alla r...
Scuola, via libera alla riforma
Sì definitivo al Senato. E' il primo vero cambiamento dai tempi della legge ispirata da Giovanni Gentile (1923). Ecco che cosa cambia.
Via libero definitivo alla riforma della scuola targata Letizia Moratti dopo il sì di oggi da parte dell'aula di palazzo Madama. La nuova scuola, che ridisegna i cicli scolastici, prevede varie novità, dall' anticipo dell'età di accesso alle scuole dell' infanzia ed elementari al nuovo percorso della formazione professionale. Ma, soprattutto, si tratta della prima riforma organica della scuola italiana dopo quella Gentile del 1923. E sarà ricordata, con tutta probabilità, come la Riforma Moratti. Rispetto all' impostazione Gentile - che privilegiava una visione storicistica e di stampo nettamente umanistico a detrimento delle discipline scientifiche - la nuova scuola segnerà una svolta.
Ecco come cambierà con la legge di riforma
approvata oggi:
CAMBIANO CICLI; INGLESE E COMPUTER DA SUBITO: Alle elementari a cinque anni e mezzo, e fino a 18 anni nel sistema dell' istruzione. La riforma Moratti ridisegna i cicli scolastici del futuro. Prevede un percorso comune per tutti fino alla terza media; poi bisognerà scegliere tra scuola superiore (divisa in otto licei) o formazione professionale. Altri punti centrali della riforma sono: la lingua straniera e il computer obbligatori già dalle elementari, valutazione del profitto fatta ogni due ani (chi non raggiunge il minimo viene bocciato), alternanza scuola-lavoro nella formazione professionale.
24 MESI PER DECRETI ATTUATIVI: Il governo viene delegato ad attuare la riforma nei 24 mesi successivi alla data di entrata in vigore della legge che riordina il sistema dei cicli scolastici.
SCUOLA DELL'INFANZIA: Durerà tre anni e avrà l'obiettivo di concorrere all' educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio e sociale dei bambini. Potranno iscriversi i bambini di due anni e mezzo (quelli che compiranno i tre anni entro il 28 febbraio per il 2004 e il 30 aprile per gli anni successivi).
IL PRIMO CICLO DI OTTO ANNI: Il primo ciclo dell'istruzione durerà in tutto otto anni: cinque per le elementari e tre per la secondaria. Potranno iscriversi i bambini di cinque anni e mezzo (quelli che compiranno sei anni entro il 28 febbraio per il 2004 e il 30 aprile per gli anni successivi). Al termine delle elementari non ci sarà più l'esame di Stato, ma si passerà direttamente alle medie. Sin dal primo anno delle elementari si studierà una lingua straniera; i bambini saranno anche introdotti all'uso del computer. Nei successivi tre anni è previsto l'insegnamento obbligatorio di una seconda lingua straniera e si continuerà ad approfondire l'informatica. Al termine del primo ciclo ci sarà l'esame di Stato.
LA SCELTA TRA SCUOLA E FORMAZIONE PROFESSIONALE: Al termine del primo ciclo i ragazzi dovranno scegliere se continuare gli studi nella scuola superiore o se scegliere il canale della formazione professionale.
DIRITTO-DOVERE FINO AI DICIOTTO ANNI: Per tutti i ragazzi è previsto il diritto-dovere di seguire i corsi di istruzione o di formazione per almeno dodici anni o, in ogni caso, fino al conseguimento di una qualifica entro i diciotto anni.
GLI 8 LICEI: Al termine del primo ciclo chi proseguirà negli studi accederà al sistema dei nuovi licei, che comprenderanno tutti gli indirizzi delle superiori. Si potrà scegliere tra liceo artistico, classico, delle scienze umane, economico, linguistico, musicale, scientifico e tecnologico. In tutto, dunque, otto indirizzi. Lo studio sarà organizzato in due bienni più un quinto anno di approfondimento e di orientamento per gli studi universitari. Il ciclo sarà chiuso con l'esame di Stato, titolo necessario per l'accesso all'università.
FORMAZIONE PROFESSIONALE: Per chi, dopo il primo ciclo, sceglierà questo canale, sono previsti quattro anni di frequenza degli istituti professionali. A partire dai quindici anni di età si potrà continuare alternando periodi di frequenza a periodi di stage lavorativi. Previsto anche un quinto anno facoltativo al termine del quale il superamento di un esame consentirà di accedere all'università.
POSSIBILE CAMBIARE IDEA: I ragazzi potranno cambiare indirizzo all'interno dei licei e anche passare dal sistema dei licei a quello della formazione professionale e viceversa.
NEI PIANI DI STUDI ENTRANO REGIONI: La riforma prevede che i programmi scolastici abbiano un nucleo fondamentale omogeneo su tutto il territorio nazionale. Ma è prevista anche una quota da riservare alle Regioni: nei programmi scolastici potranno dunque essere inserite materie di interesse specifico collegate alle realtà locali.
PROMOSSI O BOCCIATI OGNI DUE ANNI: Con la riforma viene introdotta nel sistema scolastico la valutazione biennale dei periodi didattici. In pratica i ragazzi saranno valutati ogni due anni ai fini della prosecuzione del loro percorso educativo: chi non raggiungerà il livello minimo sarà bocciato. Resta, comunque, la valutazione periodica e annuale che però non comporterà bocciature.
NELLA VALUTAZIONE ANCHE LA CONDOTTA: Nella valutazione degli studenti entrerà anche il comportamento. Ci sarà dunque il voto di condotta.
FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI: Alla formazione iniziale universitaria degli insegnanti viene considerata "di uguale dignità". Sarà obbligatorio il tirocinio.
QUALITÀ DELL' ISTRUZIONE: La riforma prevede l'istituzione di un nucleo valutativo che avrà il compito di verificare la qualità dell'insegnamento e il livello culturale degli studenti.
COPERTURA FINANZIARIA: È stata variata su indicazione della commissione Bilancio. I nuovi oneri determinati dai decreti legislativi di attuazione della riforma dovranno essere emanati "solo successivamente all'entrata in vigore di provvedimenti legislativi che stanzino le occorrenti risorse finanziarie". I decreti dovranno prima ottenere il parere delle commissioni bilancio di Camera e Senato. Modificata anche l'indicazione del triennio di copertura per la materna e la primaria: è indicato il 2003-2005 (il testo che il Senato aveva varato a novembre, prima della Finanziaria, non poteva che fare riferimento al triennio 2002-2004).