Sole 24 ore-Sì delle imprese, no sindacale
Sì delle imprese, no sindacale ROMA - Disco verde degli industriali alla riforma della scuola. Un gradimento visto soprattutto in proiezione europea, come afferma Silvio Fortuna, vice president...
Sì delle imprese, no sindacale
ROMA - Disco verde degli industriali alla riforma della scuola. Un gradimento visto soprattutto in proiezione europea, come afferma Silvio Fortuna, vice presidente per l'Education di Confindustria: "La riforma Moratti si inserisce nel più ampio disegno dell'Unione europea delineato a Lisbona nel 2000: divenire l'economia della conoscenza più competitiva del mondo. Con questa riforma - continua Fortuna - ci sentiamo più europei perché si innalza l'obbligo di istruzione e formazione per tutti gli studenti fino a 18 anni, si valorizza il canale professionale. Si crea, in particolare, un sistema di alternanza scuola-lavoro che introduce un meccanismo presente negli altri paesi europei già da tempo. L'alternanza costituisce una felice combinazione di preparazione scolastica e di esperienze assistite sul posto di lavoro". Dai sindacati arriva invece un fuoco di sbarramento. La strategia sarà descritta stamane durante una conferenza stampa di Cgil, Cisl, Uil e Snals. Secondo il segretario generale della Cgil Scuola, Enrico Panini, è stata approvata una legge "incostituzionale e dannosa. La battaglia per una buona scuola pubblica - ha proseguito - continua ora: nelle scuole, per difendere la qualità dell'offerta formativa; alla Corte costituzionale, contro una delega illegittima e che impedisce discussione e controllo; in piazza, con una manifestazione il prossimo 12 aprile". Secondo il segretario generale della Cisl Scuola, Daniela Colturani, si tratta di "una legge di riforma super blindata, chiusa ai contributi e alle esperienze della scuola reale. Il mancato accoglimento di proposte emendative - conclude Daniela Colturani - ne renderà ancora più difficile e complessa la fase attuativa che, peraltro, si dovrà misurare anche con una copertura finanziaria ancora tutta virtuale". Il segretario della Uil Scuola Massimo Di Menna critica "l'anticipo, il doppio canale tra scuola e formazione professionale, la quota di programmi affidati alle regioni e l'incertezza delle risorse. Evidenziamo invece - ha aggiunto - un aspetto positivo: il carattere nazionale dell'istruzione". I nodi cruciali, ha sottolineato il segretario delo Snals Fedele Ricciato, "non sono stati sciolti. L'anticipo dell'ingresso nella scuola dell'infanzia ed elementare, la precocità dell'orientamento alla scuola secondaria, la diversa durata dei percorsi liceali e di quelli di istruzione e formazione professionale e, soprattutto, la mancanza dell'indispensabile sostegno finanziario, confermano tutte le nostre riserve denunciate fin dall'inizio dell'iter parlamentare". Per la Gilda "è stata approvata una riforma che non migliorerà la qualità del sistema istruzione in Italia. Un progetto senza risorse, che non creerà prospettive per i giovani, costruito all'insegna dei tagli agli organici e dei risparmi di spesa - ha detto il coordinatore nazionale Alessandro Ameli - esattamente come aveva fatto Berlinguer con la legge 30". L.ILL.
Giovedì 20 Febbraio 2003