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Scuola - Saranno 8.500 i docenti in meno

Firmato il decreto che riduce i prof.
Luigi Illiano
(NOSTRO SERVIZIO) ROMA - Anno nuovo, prof in meno. A settembre l'anno scolastico 2002/2003 comincerà con un taglio di 8.500 docenti. Lo ha stabilito il decreto firmato ieri dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti. A pagare il prezzo più alto saranno gli insegnanti delle scuole superiori: meno quattromila. Nel dettaglio, si piazzano ai primi tre posti della classifica al negativo la Lombardia (-536), la Campania (-433) e il Lazio (-411). Seguono la Puglia (-363), la Sicilia (-362), il Veneto (-290), il Piemonte (-257), l'Emilia Romagna (-247), la Toscana (-231) e, a seguire, tutte le altre Regioni. Anche la scuola elementare paga il suo tributo di posti con un meno 2.500. E non cambia il terzetto di testa: è ancora la Lombardia a capeggiare il bilancio in passivo (-375), seguita dalla Campania (-275) e dal Lazio (-241). A ruota la Sicilia (-232), la Puglia (-203), il Veneto (-195) e il Piemonte (-178). Sul versante delle scuole medie inferiori, che si ritroveranno con duemila professori in meno, la Lombardia lascerà 274 posti, la Campania e la Sicilia rispettivamente 256 e 222. Lazio (-185), Puglia (-178), Veneto (-145) e Piemonte (-125) seguono in graduatoria. Nessuna riduzione per la scuola materna: il numero dei docenti resterà, quindi, invariato. I criteri che hanno determinato la definizione delle tabelle hanno tenuto conto della "popolazione scolastica, anche con riguardo alle esigenze degli alunni portatori di handicap". Infatti, il documento stabilisce anche i posti da distribuire per l'insegnamento di sostegno, per un totale di 56.954 unità. La cifra è il risultato tra la somma dell'organico di diritto (49.738) e i posti aggiuntivi previsti (7.216) per l'anno scolastico 2002/2003. La Campania con 8.289 posti guida quest'altra classifica, stavolta in positivo. Seguono la Lombardia (6.968), la Sicilia (6.894), la Puglia (5.233), il Lazio (5.217), il Veneto (3.617) e il Piemonte ( 3.550). Anche "la densità demografica di ciascuna provincia, la distribuzione della popolazione tra i Comuni di ogni circoscrizione provinciale, le caratteristiche geomorfologiche dei territori e le condizioni economiche e di disagio sociale" hanno contribuito a determinare l'assegnazione degli organici. Il provvedimento ministeriale, infine, prevede per i dirigenti scolastici la possibilità di incrementare il numero delle classi, nel caso di concreto aumento del numero degli alunni.

Mercoledì 20 Febbraio 2002