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Scuola, salta l'appalto all'Ibm

Il Tar ha accolto il ricorso di Eds e annullato il provvedimento del Miur
ROMA - Salta l'appalto da 200 milioni di euro all'Ibm per il sistema informatico del ministero dell'Istruzione. Il Tar del Lazio, infatti, ha accolto il 6 ottobre il ricorso di Eds - il gestore fino a un mese fa - e ha annullato il provvedimento del Miur che affidava al consorzio di imprese con Ibm capofila la realizzazione della nuova struttura di informatizzazione del sistema scolastico. La notizia ha attraversato con un frenetico tam tam tutte le imprese interessate e l'agitazione è diventata grande. A vedersi sfuggire - per ora - l'aggiudicazione di un appalto assegnato l'8 febbraio scorso è un raggruppamento di imprese che comprende, oltre all'Ibm, Finsiel, Metropolis, Pirelli Real estate ed Engineering. Proprio Ibm, Finsiel ed Engineering erano subentrati dal primo ottobre all'Eds dopo un mese, quello di settembre, dedicato al passaggio di consegne. E dall'inizio di ottobre, dunque, il servizio informatico di Viale Trastevere era gestito dai nuovi titolari in base al provvedimento esecutivo dell'appalto. La gara ha avuto una storia lunga e tormentata. Alla commissione ministeriale guidata dal magistrato Onofrio Fanelli sono stati necessari diversi mesi per esaminare le domande delle aziende interessate. Al traguardo finale, oltre al consorzio guidato da Ibm, c'erano altri due avversari: Eds, che correva insieme ad Accenture, Enel.it e Auselda; ed Enterprise, l'unico in gara in qualità di prime contractor con altre aziende partner. Battuti nel l'assegnazione della gara - vinta da Ibm con un'offerta di 193,57 milioni su una base d'asta di 339,79 milioni - i due concorrenti non si sono però persi d'animo e hanno impugnato la decisione. Il ricorso di Eds è stato dunque accolto dalla terza sezione bis del tribunale amministrativo del Lazio, presieduta da Saverio Corasaniti, che nella sentenza è lapidaria: il Tar, dice il testo, "annulla il provvedimento di aggiudicazione impugnato con il ricorso principale". Ora si attendono le motivazioni della pronuncia. E al ministero dell'Istruzione adesso si deve decidere cosa fare. La patata bollente è stata passata all'Avvocatura dello Stato, che potrebbe proporre l'appello al Consiglio di Stato: un percorso che potrebbe seguire anche Ibm. Questo scenario, in ogni caso, prevede tempi lunghi, mentre tutti si interrogano sul da farsi nel breve periodo, visto che un sistema informatico così importante e delicato non può essere spento con un interruttore in attesa delle decisioni finali del giudice amministrativo. Qualcuno ipotizza perfino il ricorso alla trattativa privata, per risolvere in breve un problema così urgente. Certo è che la partita è di nuovo tutta da giocare. MARCO LUDOVICO
Giovedì 09 Ottobre 2003