Sole 24 ore-Scuola, precari all'attacco
Scuola, precari all'attacco Duecentomila tra docenti e tecnici chiedono l'assunzione a tempo indeterminato ROMA - L'anno scolastico si chiude e i precari aprono la vertenza: chiedono l'ema...
Scuola, precari all'attacco
Duecentomila tra docenti e tecnici chiedono l'assunzione a tempo indeterminato
ROMA - L'anno scolastico si chiude e i precari aprono la vertenza: chiedono l'emanazione del decreto di immissione in ruolo. Un provvedimento atteso da circa duecentomila lavoratori tra docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari), tanti sono coloro che hanno lavorato a tempo determinato durante l'anno scolastico. La metà ha occupato posti vacanti, cioè non ha sostituito insegnanti assenti momentaneamente. I precari in rivolta, spalleggiati dai sindacati, sono scesi in piazza ieri a Roma, minacciando clamorose proteste per il prossimo settembre. I segretari generali di Cgil, Cisl, Uil scuola e dello Snals hanno spiegato le ragioni della contestazione. "I tre quarti delle persone che protestano - ha dichiarato il leader della Cgil scuola Enrico Panini - non hanno più una speranza di poter lavorare a settembre, e questo in presenza di posti vacanti. Il fatto che 200mila persone non hanno prospettive è il problema più evidente, ma non il solo. Preoccupa l'intenzione di mettere in discussione il rapporto di lavoro di tutto il personale della scuola mediante assunzioni dirette da parte degli istituti e una drastica riduzione degli organici". Per Daniela Colturani, segretario generale della Cisl, "è necessario che si sblocchi, e subito, la situazione insostenibile di migliaia di lavoratori da due anni in attesa di un segnale politico sul loro futuro professionale. Ogni fine anno scolastico, si apre per loro un'incognita. Quello che chiediamo è un segnale che sarebbe importante per tutta la scuola pubblica dopo i tanti messaggi di tagli e di razionalizzazione degli organici". "In piazza - ha affermato il segretario generale dello Snals, Fedele Ricciato - è andata la scuola reale che ha detto no alla politica dei risparmi e all'attuazione delle riforme senza idonee risorse finanziarie. Con le immissioni verrebbe recuperato e valorizzato il ruolo dei giovani insegnanti, per una più alta qualità della scuola statale". "La Moratti si era impegnata - ha ricordato Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola - a emanare entro la fine dell'anno scolastico il decreto per le immissioni in ruolo. Ci ha detto che ha fatto una richiesta in questo senso al Governo e noi aspettiamo risposte. Intanto, non sono state fatte le ventimila assunzioni dello scorso anno e restano bloccate le altre ventimila previste per quest'anno". Alla fine della manifestazione due delegazioni si sono dirette rispettivamente a Palazzo Chigi e al ministero dell'Economia, dove hanno spiegato le ragioni della contestazione. I docenti precari rappresentano una fila lunghissima di aspiranti insegnanti: soltanto per quanto riguarda i docenti sono oltre 431mila i nomi iscritti nelle graduatorie permanenti. Un esercito di persone in attesa, ogni giorno, della telefonata di convocazione. Intanto, avvertono i sindacati, la situazione si aggraverà ulteriormente dal prossimo settembre, quando 17mila insegnanti e 7mila Ata andranno in pensione. LUIGI ILLIANO