SOLE 24 ore-Precari, spunta l'esame di Stato
Precari, spunta l'esame di Stato Scuola - Un emendamento mira a rendere più severe le procedure per la sanatoria dei docenti ROMA - Esame di stato per gli aspiranti docenti che frequenter...
Precari, spunta l'esame di Stato
Scuola - Un emendamento mira a rendere più severe le procedure per la sanatoria dei docenti
ROMA - Esame di stato per gli aspiranti docenti che frequenteranno i corsi abilitanti previsti dal disegno di legge al vaglio di Palazzo Madama. La novità è contenuta in un emendamento firmato dal senatore Giuseppe Valditara, responsabile nazionale di Alleanza nazionale per i problemi della scuola. La richiesta sarà presentata durante la discussione in Aula. "Ne ho già parlato con il ministro Letizia Moratti e con i responsabili scuola di Forza Italia e dell'Udc, che si sono detti d'accordo nell'individuare modalità di selezione più adeguate - spiega Valditara - bisogna dare una possibilità a tutti, ma non si può derogare alla qualità e alla serietà necessarie per la funzione dell'insegnamento. Basta con la scuola intesa come ufficio di collocamento". I corsi abilitanti, previsti dall'articolo 2 del disegno di legge (n. 2529), saranno organizzati dalle Università, e l'introduzione dell'esame nazionale finale intende avere lo scopo di attutire l'accusa di "sanatoria" lanciata da più parti. Nel mirino è finito soprattutto il punto "d" dell'articolo 2, che permette l'accesso ai corsi abilitanti anche per gli insegnanti, in possesso di laurea, che abbiano prestato servizio per almeno 360 giorni nel quadriennio 1° settembre 1999-31 agosto 2003. Un'apertura che tradirebbe la voglia di estendere al maggior numero possibile di aspiranti all'insegnamento la possibilità di conquistare l'abilitazione e la conseguente posizione in graduatoria permanente. Le supplenze annuali sono circa 100mila. La cifra tiene conto delle cattedre vuote, degli incarichi su posti lasciati liberi momentaneamente da docenti impegnati in altri incarici e dei "prof" che hanno ottenuto l'esonero. Inoltre, ogni anno sono circa 12mila gli abilitati presso le Ssis (Scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario) formati dalle Università, con corsi a pagamento. E il numero dei diplomati risulta decisamente alto: non segue il criterio della programmazione in base alla quantità dei posti effettivamente disponibili per l'immissione in ruolo. L'esame di stato proposto da Valditara dovrebbe essere affidato a commissioni create specificamente per garantire l'adeguata selezione. In tal modo non sarebbero gli stessi docenti titolari dei corsi a valutare il livello raggiunto dai candidati. Inoltre, si otterrebbe la possibilità di una prova omogenea sull'intero territorio nazionale. Il disegno di legge all'esame del Senato rappresenta il tentativo di attuare un provvedimento-ponte per mettere ordine nella terza fascia delle graduatorie permanenti, dove complessivamente sono oltre 432mila gli insegnanti in lista d'attesa. Nella terza fascia confluiscono i cosiddetti precari storici con un curriculum fatto di anni di supplenze, e i diplomati delle Ssis che incassano 30 punti al termine dei due anni di corso. Una convivenza burrascosa fatta di reciproche rivendicazioni e accuse, a colpi di punti da accumulare per scalare la graduatoria. Una situazione sulla quale incombe anche l'articolo 5 della riforma Moratti, che consentirà l'accesso alla cattedra soltanto a coloro che saranno in possesso della laurea specialistica: sbarramento che spiega l'assalto ai corsi abilitanti e l'assedio di oltre 100 emendamenti sotto il quale si trova il disegno di legge a Palazzo Madama. Una pioggia trasversale di richieste con le quali esponenti di tutti i partiti fanno a gara per trasformare il provvedimento in un maxi-condono. LUIGI ILLIANO