Sole 24 ore-Obbligo a 18 anni, decreto pronto
Obbligo a 18 anni, decreto pronto Scuola - Definiti i provvedimenti su diritto/dovere all'istruzione, alternanza con il lavoro e regole di valutazione ROMA - Obbligo scolastico elevato a 1...
Obbligo a 18 anni, decreto pronto
Scuola - Definiti i provvedimenti su diritto/dovere all'istruzione, alternanza con il lavoro e regole di valutazione
ROMA - Obbligo scolastico elevato a 18 anni, possibilità di completare il ciclo secondario superiore lavorando in un'azienda, nuove regole per la valutazione: sono tre delle innovazioni principali introdotte dai rispettivi schemi di decreto legislativo che saranno presentati oggi pomeriggio ai sindacati confederali (Dario Missaglia per la Cgil, Anna Maria Furlan per la Cisl e Antonio Foccillo per la Uil) e di categoria. Si tratta dei testi sul diritto/dovere all'istruzione, l'alternanza scuola-lavoro e il nuovo "Servizio nazionale di valutazione del sistema di istruzione e formazione" (Invalsi), che saranno illustrati dal sottosegretario al Miur Valentina Aprea. Diritto dovere. Tutti a studiare fino ai 18 anni. Il decreto, in attuazione dell'articolo 2 della riforma Moratti, intende assicurare a tutti il diritto all'istruzione e alla formazione per almeno dodici anni o, comunque, fino al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno di età. L'offerta di istruzione e di formazione costituirà, quindi, anche un "dovere sociale" oltre che un diritto personale. I titoli e le qualifiche professionali dovranno essere valide su tutto il territorio nazionale e spendibili nella Ue. Per conseguire una qualifica professionale saranno necessari non meno di tre anni, in analogia con quanto già previsto dagli accordi stipulati tra le Regioni e il Miur durante le sperimentazioni già in corso. L'inserimento nel mondo del lavoro dovrebbe slittare dagli attuali 15 anni di età alla forbice 18-29, in linea con quanto previsto dal decreto attuativo della Legge Biagi. Inoltre, i giovani che abbiano compiuto quindici anni di età potranno adempiere al dovere di istruzione e formazione anche attraverso uno specifico contratto di apprendistato finalizzato al conseguimento del titolo di studio. Il decreto sul diritto/dovere intende garantire la possibilità di cambiare indirizzo all'interno del sistema dei licei, di passare dal sistema dei licei a quello dell'istruzione e formazione professionale e viceversa. L'esame di Stato alla conclusione dei licei rappresenta il titolo per iscriversi all'università e all'alta formazione artistica e musicale. Così come l'ammissione al quinto anno dà accesso all'istruzione e formazione tecnica superiore. Al diciottesimo anno di età agli studenti verrà consegnata una certificazione spendibile sia per il mercato del lavoro che per il proseguimento degli studi. L'alternanza scuola-lavoro. L'aula si allarga fino all'azienda per dare la possibilità di imparare sul campo: lo prevede lo schema di decreto legislativo sull'alternanza scuola-lavoro (si veda Il Sole 24Ore di venerdì 13 febbraio), intesa come opzione per completare la formazione prevista dal ciclo secondario superiore nel sistema dei licei e in quello dell'istruzione e formazione professionale. Una modalità prevista per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Non si tratta di orario aggiuntivo, occasionale o di stage da dedicare all'apprendistato, ma di ore che a pieno titolo faranno parte del tempo scuola. Le ore dedicate alla pratica in azienda verranno scalate da quelle previste dall'insegnamento collegato. L'alternanza potrà essere scelta dagli studenti tra i 15 e i 18 anni di età. Saranno percorsi progettati e organizzati dalle singole scuole in collaborazione con le imprese, le rispettive associazioni di rappresentanza, le Camere di commercio, o con enti pubblici. Valutazione nazionale (Invalsi). Con l'attuazione del decreto potrà essere attivato anche in Italia il servizio nazionale di valutazione dell' istruzione (Invalsi). Una mossa che a viale Trastevere viene presentata come un ulteriore passo di avvicinamento agli standard europei. Struttura dotata di bilancio proprio, verifiche in Parlamento, accelerazione verso un'autonomia responsabile e valorizzazione degli ispettori ministeriali: sono i punti di forza dello schema di decreto. Il nuovo Istituto effettuerà verifiche periodiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle scuole, inquadrando la valutazione nel contesto internazionale. La struttura elaborerà anche le prove previste per l'esame di Stato e per i test di verifica biennale compresi nella riordino dei cicli. LUIGI ILLIANO
Martedì 17 Febbraio 2004