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Sole 24 ore-Lezioni private. Fallimento del sistema dei "debiti formativi"

Lezioni private. Fallimento del sistema dei "debiti formativi"I corsi funzionano male si torna dal prof Luigi Illiano Sembrava la quadratura del cerchio. Era il 1995 e il decreto numero 253 aboliva...

27/03/2002
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Il Sole 24 Ore

Lezioni private. Fallimento del sistema dei "debiti formativi"I corsi funzionano male si torna dal prof Luigi Illiano
Sembrava la quadratura del cerchio. Era il 1995 e il decreto numero 253 aboliva gli esami di riparazione introducendo i "debiti formativi". Un colpo di spugna su un appuntamento che da un secolo e mezzo scandiva - e complicava - l'estate di moltissime famiglie italiane. Il provvedimento doveva servire anche a debellare il giro di preparazioni tanto private quanto costose. Un business già allora plurimiliardario. Ma la quadratura non c'è mai stata. "È inutile girarci intorno: a distanza di sette anni possiamo dire che è stato un fallimento - afferma Ubaldo Grimaldi, preside di un istituto superiore (liceo scientifico più tecnico e professionale a indirizzo turistico) a Ercolano (Na) - non si pretende di tornare all'esame di riparazione, ma si tratta di impegnarsi sul serio per attivare strategie contro le carenze e la dispersione. Otteniamo molto poco con i corsi interni di recupero e le ripetizioni private non sono certo diminuite. Anzi, il mercato mi pare proprio in buona salute...". Un istituto medio (30 classi) spende circa 21mila euro (oltre 40 milioni di lire) all'anno per pagare il servizio extra dei docenti nei corsi di recupero. Cifra a cui vanno aggiunti i costi per il personale non docente e le spese per tenere aperti gli istituti: si arriva intorno ai 26mila euro (50 milioni di lire). Da moltiplicare per le circa 5mila scuole italiane, tra medie e superiori. Per un provvedimento che si è rivelato a maglie larghe: la diserzione è il fenomeno più diffuso. Prima di tutto perché i corsi non sono obbligatori. Inoltre, molti studenti sono pendolari e, spesso, non rientrano al pomeriggio. Ma non è l'unica falla: le ore messe a disposizione dagli istituti non bastano. Inoltre, in molte scuole i fondi vengono ripartiti "a pioggia": si divide la cifra per le classi, a prescindere dal numero degli alunni da assistere. Uno scenario nel quale la dequalificazione complessiva, tra docenti e studenti, diventa inevitabile. E, soprattutto, un contesto che ha finito col rivitalizzare il ricorso alle lezioni private: proprio il risultato uguale e contrario allo spirito del provvedimento.


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