Sole 24 ore-La metà dei 21 milioni di utenti Internet pronta a pagare per contenuti di qualità.
La metà dei 21 milioni di utenti Internet pronta a pagare per contenuti di qualità. di Laura La Posta Dei 21 milioni di utenti Internet italiani ben 17,8 hanno visitato un sito di...
La metà dei 21 milioni di utenti Internet pronta a pagare per contenuti di qualità.
di Laura La Posta
Dei 21 milioni di utenti Internet italiani ben 17,8 hanno visitato un sito di informazione pura nell'ultimo semestre. La metà è disposta a navigare in siti a pagamento. E chi rifiuta di pagare "pedaggio" non cambierebbe idea (nel 75% dei casi) neanche in cambio di evidenti miglioramenti del servizio (come velocità di collegamento, aggiornamenti continui, semplicità d'uso maggiore). Sono questi i dati principali che emergono da una ricerca dell'Ispo di Renato Mannheimer presentata a Milano nell'ambito del Rapporto 2004 dell'Osservatorio Aie sull'editoria digitale.
L'Associazione italiana editori ha commissionato anche un'altra indagine, all'Istituto Iard Franco Brambilla, secondo la quale, invece, gli insegnanti italiani evidenziano una forte propensione all'acquisto di materiali didattici online. Il 42% dei rappresentanti del corpo docente intervistati si è detto disposto a pagare di tasca propria e un ulteriore 25% lo farebbe, se almeno le spese fossero detraibili. Gli altri segnalano comunque l'esigenza di avere a disposizione strumenti didattici online, meglio se interattivi, il cui onere di acquisto dovrebbe pesare sul ministero dell'Istruzione o sulle scuole.
Entrambi gli studi evidenziano, quindi, l'esigenza degli utenti Internet di navigare in una Rete più "utile", tra notizie selezionate e utilizzabili anche per il proprio aggiornamento professionale. Il 44% degli intervistati dal team di Mannheimer sarebbe disposto a pagare per avere servizi avanzati di e-learning o di consulenza personalizzata. Sul fronte dell'informazione erogata via Web sui cellulari, invece, solo il 33% degli utenti di telefonia mobile al momento accede ai servizi informativi proposti dai gestori: la domanda potenziale c'è, dunque il mercato è ancora in buona misura da costruire. I vari media, comunque, dimostrano di integrarsi perfettamente nella vita degli italiani, senza fenomeni di cannibalizzazione eccessivi. Il 14% dei navigatori Internet italiani compra spesso libri online e il 34% li acquista sporadicamente; il 53% ritiene di essere ben informato sulle notizie dell'ultim'ora dalla tv e dal televideo, mentre il 61% ritiene che per verificare il significato di un termine serva poco Internet e occorra invece consultare libri e dizionari. Dunque, la convergenza tra mass media è già ampiamente realizzata nella vita quotidiana degli italiani. "La domanda di contenuti di qualità che scorrano in Rete emerge in modo chiaro dalle indagini - commenta il presidente dell'Aie, Federico Motta -. Proprio su questo aspetto dovremo concentrare gli sforzi per permettere al nostro Paese uno sviluppo della società dell'informazione in linea con quanto indicato nel piano di azione eEurope dell'Unione europea".