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Sole 24 ore-In Italia si fa largo il "merito" per i docenti

In Italia si fa largo il "merito" per i docenti ROMA - Letizia Moratti tesse con pazienza la tela per introdurre riconoscimenti di merito nella carriera degli insegnanti. Non la disfa di nott...

20/10/2003
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Il Sole 24 Ore

In Italia si fa largo il "merito" per i docenti
ROMA - Letizia Moratti tesse con pazienza la tela per introdurre riconoscimenti di merito nella carriera degli insegnanti. Non la disfa di notte ma la porta avanti comunque con prudenza. E i segnali che confermano questa intenzione non sono pochi, anzi aumentano. Al di là della commissione ministeriale ad hoc prevista dall'ultimo contratto - un fatto solo formale, per ora - il vero problema è dare un segnale concreto che apra la strada a una novità tante volte invocata e pure così tanto temuta. Soprattutto dopo l'esperienza del ministro ds Luigi Berliguer, che perse la poltrona proprio per aver tentato di introdurre un sistema per misurare la professionalità degli insegnanti. Letizia Moratti va avanti a passi felpati, ma non manca di ripetere che occorre riconoscere e sostenere la qualità dei docenti italiani. Più di questo è rischioso dire, proprio perché i sindacati stanno pronti con il fucile spianato ad attaccare un tema sul quale - tranne poche eccezioni - sono sempre stati riluttanti. Lo svolgersi del dibattito in commissione Cultura alla Camera sui Ddl per il nuovo stato giuridico dei docenti (si veda Il Sole-24 Ore di ieri) è la spia luminosa che tutti stanno a guardare. Proporre un nuovo profilo professionale per la categoria degli insegnanti è un'iniziativa già presa alcuni mesi fa dal deputato Angela Napoli (An), che tentò di inserirla all'ultimo momento nella legge di riforma Moratti. Scattò però subito l'allarme rosso tra le confederazioni che costrinse il Governo a soprassedere all'emendamento Napoli per evitare che la protesta mettesse a rischio l'ok alla riforma e alla sua attuazione. Ma oltre il timore, lo stato d'animo governativo era: vorrei ma non posso. Per ora. E infatti i progetti di legge della maggioranza per cambiare lo status dei docenti si sono ripresentati e adesso vanno avanti. Ma hanno innervosito così tanto i sindacati, da indurli a mandare una lettera di protesta al premier Berlusconi. Il nuovo stato giuridico ipotizzato prevede l'articolazione di una carriera, figure come il docente "esperto", un sistema insomma che dovrebbe finalmente dare un riconoscimento a chi nella scuola lavora di più e meglio. Letizia Moratti non si è mai espressa ufficialmente su questi disegni di legge, per ovvi motivi di cautela politica. Un fatto è certo: l'avvio e l'esame delle proposte in Parlamento sarebbe stato estremamente improbabile se il ministro dell'Istruzione fosse stato nettamente contrario. L'agitazione delle confederazioni, peraltro, e in particolare la paura di vedersi sottrarre "fette" di contrattazione da una legge, potrebbe essere infondata. Almeno così sembra, stando a una dichiarazione di ieri del sottosegretario Valentina Aprea (Forza Italia): "Stiamo lavorando con i sindacati per capire se già dal rinnovo del biennio contrattuale sarà possibile introdurre elementi per differenziare gli stipendi". MARCO LUDOVICO


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