Sole 24 Ore: Gli statali della Cgil in piazza per il rinnovo del contratto
Ma la piazza ha protestato non solo a sostegno di maggiori risorse per il rinnovo dei contratti e della stabilizzazione dei precari, ma anche a difesa della Costituzione
Più risorse per il rinnovo dei contratti pubblici, la stabilizzazione dei lavoratori precari, più investimenti per la scuola e la formazione ma anche la difesa della Costituzione che «non è un ferrovecchio» e nemmeno solo il nostro passato ma «anche il nostro presente».
Sono le ragioni principali dello sciopero dei lavoratori pubblici e della conoscenza della Cgil scesi in piazza in migliaia tra Roma, Milano e Napoli per chiedere al Governo «meno tagli e più investimenti».
Sulle adesioni allo sciopero è guerra di cifre tra ministero e sindacati. Fp-Cgil parla del 50-60 per cento di assenze dal lavoro, mentre il dicastero della Funzione pubblica calcola la partecipazione alla protesta attestata sul 9,7%. Ai cortei hanno partecipato, secondo gli organizzatori, 100.000 persone a Roma, 70.000 a Milano e 10.000 a Napoli.
A Roma dove si concentrava la manifestazione della scuola ci sono stati scontri tra gli studenti, che volevano raggiungere il ministero dell'Economia, e le forze dell'ordine.
«Il problema non sono le piazze - ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi - sono le effettive adesioni ad uno sciopero. Possono esserci piazze piene e posti di lavoro altrettanto pieni».
A causa dello sciopero - secondo gli organizzatori - si sono verificati alcuni disagi per i cittadini soprattutto negli uffici pubblici e negli ospedali dove molte visite ambulatoriali sono state rinviate (assicurate invece le emergenze e gli interventi essenziali).
Sono rimasti chiusi alcuni musei mentre in altri uffici si sono allungati i tempi per carenza di personale.
Sciopero riuscito quindi secondo la Cgil, nonostante la protesta sia stata decisa senza le organizzazioni di categoria di Cisl e Uil. «Ho rammarico di non poter stare insieme - ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani - ma credo che se il Governo è inadempiente si debba rispondere. L'abbiamo sempre fatto. Oggi c'è la Cgil ma non dispero». «Lo sciopero generale è una scelta legittima - ha risposto il numero uno della Fp-Cisl Giovanni Faverin - ma non serve ai lavoratori perchè completamente inutile sul piano dei risultati. Perchè far scioperare i lavoratori su una Finanziaria già chiusa? Dal Governo abbiamo ottenuto l'impegno a trovare le risorse mancanti per il rinnovo dei contratti».
Ma la piazza oggi ha protestato non solo a sostegno di maggiori risorse per il rinnovo dei contratti e della stabilizzazione dei precari, ma anche a difesa della Costituzione dopo le dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi che l'ha definita una «legge vecchia», da cambiare.
«Rimettiamo in campo il comitato 'Salviamo la Costituzione' - ha detto Epifani - mobilitiamoci perchè non c'è difesa del lavoro pubblico e della scuola senza difesa della Costituzione».
Nella manifestazione della Flc-Cgil per dare un futuro ai giovani e contro i tagli alla «conoscenza» sono tornate le contestazioni dell'Onda, sfociate in scontri con la polizia, con una decina di studenti feriti. È il bilancio di quanto avvenuto a Roma, anche se proteste e manifestazioni parallele del sindacato e dell'Onda si sono tenute in varie città, da Torino a Bologna, da Milano a Napoli. Duro il giudizio del ministro Mariastella Gelmini sugli scontri: «I centri sociali strumentalizzano gli studenti». Mentre il messaggio al sindacato è di fare uno «sforzo di modernizzazione». Pronta la replica della Flc-Cgil: «il coraggio di cambiare c'è», ma serve una «chiara inversione di rotta da parte del Governo».