Sole 24 ore-Eterni supplenti in attesa del ruolo
Eterni supplenti in attesa del ruolo Circa 827mila docenti hanno lavorato lo scorso anno scolastico nelle scuole italiane. Di questi ben il 13% (oltre 105mila) sono precari con contratto a tempo...
Eterni supplenti in attesa del ruolo
Circa 827mila docenti hanno lavorato lo scorso anno scolastico nelle scuole italiane. Di questi ben il 13% (oltre 105mila) sono precari con contratto a tempo determinato annuale o fino al termine delle attività didattiche. Sono in massima parte donne, tra i 30 e 40 anni, che operano nella scuola con incarichi temporanei da 5-7 anni. Immissioni in ruolo. Insegnanti in attesa di un posto in ruolo che potrebbe non arrivare mai. Almeno a giudicare dall'andamento degli ultimi tempi. Il decreto per le 21mila immissioni in ruolo annunciate dal ministro Moratti nell'audizione in commissione Cultura della Camera del 1° ottobre dello scorso anno, ad esempio, non è mai stato firmato. Del resto, all'inizio dell'anno scolastico 2002-2003 le organizzazioni sindacali del comparto avevano denunciato il rischio che - nonostante le cattedre vacanti - il Miur non avrebbe effettuato assunzioni a tempo indeterminato (si veda "il Sole-24 Ore del lunedì" del 16 settembre 2002), per mancanza di fondi. Così è avvenuto, e a farne le spese sono stati soprattutto gli aspiranti docenti vincitori del l'ultima tornata concorsuale. Ora si ricomincia da capo: per assicurare il regolare avvio dell'anno scolastico i Centri di servizi amministrativi (ex Provveditorati) dovranno assegnare entro il 31 luglio i posti liberi solo per supplenza annuale (cioè fino al 31 agosto 2004) nominando i docenti dagli elenchi provinciali delle graduatorie permanenti. I nominati potrebbero in seguito veder "trasformato" il proprio contratto in un'assunzione definitiva, sempreché quest'anno venga effettivamente varato il decreto per le immissioni in ruolo. Le supplenze. E sulle assunzioni a tempo determinato da effettuare entro i prossimi dieci giorni i sindacati manifestano già forti preoccupazioni, soprattutto alla luce di un possibile blocco delle graduatorie permanenti. Per questo motivo hanno chiesto un incontro urgente con il ministro "nel merito delle condizioni di avvio del prossimo anno scolastico, per superare il continuo clima di incertezza che pesa, per il terzo anno consecutivo, su questa importante fase operativa e gestionale e per restituire, in modo definitivo, ai docenti inseriti nelle graduatorie permanenti certezza dei propri diritti". Le cessazioni. Per converso, chi lavora nella scuola, avendone i requisiti, cerca di andare in pensione. Sono circa 15mila l'anno i docenti che cessano dal servizio: di questi ben il 60% per dimissioni volontarie e solo il 15% per raggiunti limiti di età. Dopo la riforma delle pensioni, infatti, è sempre più difficile andare in pensione in quello che una volta era il regno delle "pensioni baby" (dato anche l'alto numero di personale che opera nella scuola). Paradossalmente, quindi, mentre da un lato si lotta per salire in cattedra, dall'altro si spera di poter cessare quanto prima la propria attività, magari per dedicarsi alla libera professione. E coloro che vanno via difficilmente vengono rimpiazzati. Negli ultimi dieci anni, infatti, a fronte di 425mila studenti in meno si sono persi 75.655 posti di lavoro. Il decremento ha toccato principalmente la scuola media che, tra il 1992/1993 e il 2002/2003, ha perso 46.635 insegnanti e la scuola superiore dove non ci sono più 25.885 posti di lavoro. È proprio in questi due gradi di scuola si è avuto il principale calo di studenti: 254.234 in meno nella secondaria di 1° grado e 117.538 in quella di 2° grado. In aumento, invece, i bambini della scuola materna passati da 840.404 del 1992/93 ai 960.984 del 2002/2003 facendo aumentare, di conseguenza, gli insegnanti da 76.172 a 83.626. Gli specializzati. Adesso bisognerà far i conti con la riforma che ha previsto l'abbassamento dell'età per l'iscrizione a 2 anni e mezzo per la scuola materna e a 5 anni e mezzo per la scuola primaria e l'introduzione dell'informatica e della lingua inglese nei primi due anni della scuola elementare. In questi due gradi di scuola è prevedibile, dunque, un leggero incremento di personale, soprattutto degli specializzati nella lingua. Secondo stime sindacali sono circa 38mila i docenti specializzati nelle graduatorie permanenti e per parte di essi è prevista una supplenza annuale o un'immissione in ruolo, sempreché quest'anno vengano effettuate. DANIELA GIRGENTI
Lunedì 21 Luglio 2003