Sinopoli (FLC CGIL), precariato: no a politica dei due tempi. Assunzioni Ata su tutti i posti vacanti
di Ilenia Culurgioni.
Precariato come emergenza nazionale, stabilizzazioni Ata, autonomia differenziata, questione climatica: sono queste le tematiche affrontate nell’intervista a Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL.
Si è svolto l’incontro al Miur: quali sono stati i punti di cui si è discusso?
Degli strumenti normativi per dare stabilità al lavoro docente e continuità al servizio amministrativo nelle scuole.
Come vedete voi della FLC CGIL quanto prospettato dal Ministero: decreto urgente per concorso a cattedra, mentre per il PAS un disegno di legge?
Pensiamo che la questione del precariato sia una emergenza nazionale e come tale vada affrontata. Se si vuole sradicare questa piaga che precipita nell’incertezza il lavoro, la didattica, la programmazione scolastica, bisogna farla finita con la politica dei due tempi. Tutto va affrontato contestualmente: concorso a cattedre ordinario e straordinario, Percorsi Abilitanti Speciali (PAS), diplomati magistrali, copertura posti liberi Dsga e Ata. Ogni altra strada è destinata a perpetuare il fenomeno.
Basteranno queste soluzioni a salvare l’Italia da una nuova procedura di infrazione per il precariato?
Se si pratica la politica dei due tempi, no. La scuola non può essere un’enclave di precariato.
Quali sono le vostre proposte per la stabilizzazione degli Ata?
L’immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili, anche su quelli cioè oggi classificati come organico di fatto. Bisogna prendere atto che la persistenza negli anni di un organico di fatto è come se fosse di diritto e allora occorre da subito programmare un’assunzione di circa 10.000 unità organiche, stabilizzare gli ulteriori 10.000 posti che ogni anno vengono attribuiti nel fatto, estendere la figura dell’assistente tecnico nella scuola del 1° ciclo, eliminare le restrizioni sulla chiamata dei supplenti in sostituzione dei colleghi assenti. E bisogna attivare, subito anche qui, un percorso riservato ai facenti funzione di Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA): il concorso per DSGA in via di svolgimento coprirà 2004 posti mentre quelli vacanti già oggi sono 3000. A questi numeri si aggiungeranno i prossimi pensionamenti del 1° settembre 2020.
In questi mesi, uno dei temi più caldi è stata la regionalizzazione della scuola. Il ministro Boccia ha dichiarato che “è giusto che sia la Regione a stabilire se una classe deve avere 15 o 25 studenti sulla base delle caratteristiche territoriali, la demografia, su cosa accade nelle valli”, cosa ne pensa?
No. Non è giusto. Si dimentica troppo facilmente che vi è un’altra autonomia, di rango costituzionale anch’essa, che è quella scolastica (Art 117 Cost.). La regione ha voce in capitolo sul dimensionamento delle scuole (fusioni, accorpamenti) ma il numero degli alunni per classe è prerogativa dello stato e delle istituzioni scolastiche. E, lo ripetiamo, ancora una volta: si tenga fuori la scuola dall’autonomia differenziata, perché l’unica autonomia che può essere contemplata per la scuola è quella funzionale all’esercizio del diritto all’istruzione che è diritto sociale che deve essere uguale e garantito ad ogni cittadino italiano “prescindendo dai confini territoriali dei governi locali” (art120 cost.).
Ieri lo sciopero per il clima. Lei ha invitato le lavoratrici e i lavoratori ad aderire allo sciopero e partecipare alle manifestazioni. E’ stata motivo di critiche la circolare del Miur sull’assenza giustificata degli studenti: ritiene sia stata una scelta giusta quella del ministro?
La questione climatica è diventata una questione cruciale per il destino dell’intera umanità. Noi siamo consapevoli di questo e per questo abbiamo
proclamato lo sciopero per il 27 settembre 2019 in tutti i settori della conoscenza. Il Ministro si è mosso sulla base di questa consapevolezza e quindi non possiamo che apprezzare le sue indicazioni sulla giustificazione dell’assenza perché sono state date nel rispetto dell’autonomia scolastica e della potestà genitoriale. Ieri migliaia di studenti insieme ai loro docenti e al resto del personale della scuola hanno riempito e colorato le piazze delle principali città di Italia. Giornate come quelle di ieri ci riempiono di soddisfazione perché ci dicono che le nuove generazioni possono fare molto per il futuro del pianeta.