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Siena. Università. Sessanta posti in meno. Colpiti duramente i disabili

Allarme dei sindacati La cooperativa Solidarietà verso «l’uscita»

14/05/2011
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l'Unità

Augusto Mattioli

È ormai certa, anche se avverrà in modo graduale, l’espulsione dei settanta lavoratori, di cui trenta disabili, della cooperativa di Solidarietà che per anni hanno lavoratonell’università di Siena. Lo sostiene una dura nota dei sindacati della funzione pubblica della Cgil, Cisl e Uil nella quale si sottolinea come«le vere vittime del buco dell’ateneo», che ha provocato un vero e proprio terremoto, saranno i dipendenti della cooperativa. «Saranno loro alla fine a pagare per i debiti accumulati negli anni e rispetto ad un piano di risanamento che non decolla: i più deboli e non è una novità». I dipendenti della cooperativa, fanno presente i sindacati «si sono occupati dei lavori più umili con stipendi che a stento arrivano a 800 euro mensili ». Lavori che, con il tempo, dovrebbero essere affidati a dipendenti dell’università dove si parla di esuberi del personale. Una situazione particolare molto difficile quella dei lavoratori della cooperativa che ha fatto emergere la crisi dell’ateneo (alle prese con un difficile percorso di risanamento e al centro anche di inchieste da parte della magistratura senese sia sull’amministrazione sia su le modalità con le quali si sono svolte le elezioni del rettore). Una situazione oltretutto aggravata dal fatto che le richieste di incontro che i sindacati di categoria hanno presentato al rettore Angelo Riccaboni nelle scorse settimane «sono state disattese probabilmente volendo rinviare tutto a dopo le elezioni amministrative. Fatto comprensibile ma inaccettabile visto che appare ormai cosa fatta il taglio dell’appalto che porterebbe in quattro anni un taglio irrisorio ma anche ad un vero e proprio dramma per tante famiglie, in particolare chi vedrà il figlio disabile perdere il lavoro e con quasi nessuna speranza di ritrovarlo». Prendendo atto di questa realtà i sindacati annunciano la decisione di proclamare lo stato di agitazione dei dipendenti della Cooperativa che prevedono varie iniziative di lotta che saranno fatte conoscere nei prossimi giorni e chiedono ai candidati sindaci «segnali di interesse nei confronti di questi lavoratori». Un problema quello della situazione dell’ateneo senese della quale il prossimo sindaco dovrà occuparsi, certo non da solo, ma con la città e tutte le istituzioni. L’università certo deve essere salvaguardata non solo come istituzione culturale ma anche per le ricadute che ha per l’economia e l’occupazione della città e della sua provincia.


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