Sicurezza, quei soldi ballerini
Il governo è ancora impegnato nell'esatta definizione delle risorse realmente disponibili. Del miliardo di Berlusconi dopo i tagli restano 163 mln
Osvaldo Roman
Dopo le decisioni del Consiglio dei ministri per l'edilizia scolastica in totale sarebbero state individuate risorse disponibili per 3 miliardi e 713 milioni. I fondi a disposizione nelle casse dei comuni ne costituirebbero una parte consistente. Per quello che riguarda la scuola viene formalizzata l'unità di missione, lo strumento che sarà operativo a palazzo Chigi e che avrà il Miur come riferimento ma metterà in collegamento gli altri ministeri competenti per garantire l'immediata spendibilità dei fondi dei comuni.
Il ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, ha anche affermato che le risorse disponibili provengono in parte da un miliardo di euro presenti nel Fondo per l'Edilizia del Miur, che dovrebbero permettere di finanziare circa duemila interventi cantierabili.
A questi ne andrebbero aggiunti altri 8 mila finanziati con i fondi dei comuni. Si sostiene che «sono 10 mila interventi, una cifra smisuratamente superiore a quanto mai realizzato finora, che richiede una struttura operativa molto più snella con l'ambizione realistica di operare con notevole rapidità».
Tutto però continua ad essere poco chiaro sulle reali dipsonibilità tanto che il sottosegretario alla presidenza, Graziano Delrio, continuerà la sera a fare conti su numeri che cambiano continuamente. ItaliaOggi ha verificato, in base agli atti dell'inchiesta parlamentare sull'edilizia, una disponbilità diversa, di circa 2,7 miliardi di euro (si veda la tabella in pagina).
Non è il massimo della chiarezza che il governo affermi che nel Fondo dell'edilizia del Miur attualmente sono disponibili risorse per circa un miliardo di euro.
Se si intende il Fondo unico che doveva nascere nel 2013, ma che ancora nel bilancio 2014 non ha preso corpo, vi risulterebbero transitati solo i 150 mln previsti dalla legge n. 98/2013.
Per quanto riguarda gli 850 mln che saranno attivati con i mutui della legge n.128/2013, a partire dal 2015, al momento non vi è neppure la certezza circa la loro destinazione:sono destinati alle Regioni per costruzioni che spettano ai Comuni e alle Province? Il relativo Piano dovrebbe essere stabilito in base alla regole stabilite nell'Intesa della Conferenza unificata del 1 agosto 2013?
Oppure quali variazioni si stabiliranno rispetto a quella normativa sottoscritta dallo stesso Delrio in qualità di ministro degli Affari regionali? Come può operare al riguardo la cabina di regia? Come si colloca la destinazione di tali risorse con le richieste formulate direttamente al governo? Le richieste formulate direttamente al Governo, da prendere in considerazione, riguarderanno progetti nuovi oppure quelli presenti nei piani già formulati ad esempio il primo programma stralcio dei 358,4 milioni, decurtato da Tremonti, oppure anche i piani per il Sud finanziati con fondi FERS o FSC?
E infine sarà finalmente chiarita la vicenda del miliardo di Berlusconi, ridotto in briciole? Tutti interrogativi a cui al momento non c'è risposta.
Per quanto riguarda lo stanziamento di un miliardo del governo Berlusconi, per esempio, la Delibera CIPE n.6 dimostra che i 1000 milioni di Berlusconi sono stati saccheggiati dai tagli lineari di Tremonti.
Il riassunto di tali tagli in termini numerici è riportato nella Tabella 1 della Delibera medesima da cui risulta che i 1000 mln iniziali risultano ridotti di 610,989 mln così ripartiti definanziando: di 197,132 i 358,422 del Piano Stralcio; di 7,060 gli 8.360 per la scuola Europea di Parma; di 0,400 gli 0,400 della scuola Europea di Varese; ed eliminando i residui 406,397.
Restano così da impegnare, detratti i 226,421 utilizzati per finanziare il terremoto in Abruzzo solo 163,579 mln che non risultano adeguati a ripristinare il taglio effettuato al Primo programma stralcio.