Sì del Consiglio di Stato: il liceo può essere di 4 anni
Ribaltata la sentenza del Tar del Lazio, si va avanti con le sperimentazioni
Contrordine. La sperimentazione del liceo breve, di soli quattro anni come avviene in altri Paesi europei, è legittima. Lo ha stabilito il consiglio di Stato con la sentenza pubblicata il 18 febbraio, ribaltando il giudizio del Tar del Lazio che aveva invece bocciato l’idea di una scuola che finisse a 18 anni invece che a 19. A fare ricorso contro i corsi di quattro anni era stata la Cgil, e le quattro scuole nella quali, dal settembre scorso, è in atto la sperimentazione: il liceo Orazio Flacco di Bari, l’istituto Ettore Maiorana di Brindisi, l’Enrico Tosi di Busto Arsizio (Varese) e il Carlo Anti di Verona. Ora le quattro scuole che hanno istituito questi corsi potranno continuare la loro sperimentazione, come prevista dal Miur.
La sentenza
In particolare, i giudici di Palazzo Spada hanno evidenziato che: «l’articolazione dei richiamati moduli sperimentali risulta nel complesso omogenea e adeguata, anche in considerazione del fatto che alla riduzione di un anno nella durata del corso di studi secondari di secondo grado fanno da contraltare: a) un maggiore numero di ore settimanali di lezione; b) un maggiore numero annuale di giorni di lezione; c) la sostanziale invarianza delle materie di insegnamento; d) la piena conferma ed applicazione delle vigenti disposizioni in tema di esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e in tema di rilascio dei titoli di studio finali».
Il `liceo breve´ ha «un percorso di studi serio ed impegnativo, dove i numeri del monte ore complessivo dimostrano che la sperimentazione non è una scorciatoia»commenta soddisfatto il dirigente scolastico del liceo classico Orazio Flacco di Bari, prof.Antonio d’Itollo. «Questo - spiega il dirigente - vuole essere solo un progetto sperimentale di ampio respiro internazionale, che affianca e non sostituisce il liceo di ordinamento, e che può dare più chance agli studenti di entrare prima nel mercato del lavoro e nel mondo delle professioni, come avviene in ben 12 Paesi europei, tra cui Spagna, Francia, Olanda e Gran Bretagna dove già ci si diploma in 4 anni. L’obiettivo ultimo della sperimentazione è proprio quello di eliminare questo gap tra i diplomati italiani e quelli europei, assicurando, nel contempo, competenze e conoscenze di prim’ordine». «Forse - conclude - ci si dimentica che l’Italia fa parte dell’Unione Europea, siamo tutti cittadini europei e i nostri figli lo saranno sempre di più, quindi cercare di rapportare la durata dei nostri corsi di studi a quelli di tutti i paesi più importanti d’Europa è un’azione che tende a limare una disparità di trattamento già oggi esistente».