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Sette proposte per cambiare la scuola: gli studenti presentano la «controriforma»

Diritto allo studio, scuola-lavoro, riforma dei cicli, revisione dei programmi: ecco l’idea di scuola nata dal basso, alternativa alla riforma del governo, presentata martedì alla Camera

11/03/2015
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Corriere della sera

Scheda 1 di 11

1.

La riforma dal basso, in 7 capitoli

Nel giorno in cui il Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto discutere il ddl di riforma della scuola, gli studenti presentano, alla Camera, «L’Altra Scuola», una proposta di riforma alternativa, nata dal basso e dibattuta dai liceali di tutto il Paese durante l’autunno di mobilitazione.
Diritto allo studio, alternanza scuola lavoro, autonomia scolastica, valutazione, edilizia, riforma dei cicli, revisione dei programmi e della didattica: gli studenti hanno riassunto le loro priorità in sette capitoli: un programma parallelo alle priorità del governo. E non si limitano a chiedere che il governo ritiri il suo progetto, ma puntano a «costruire un’altra idea di scuola», cercando il consenso di «forze politiche, sociali e sindacali».

Martedì mattina gli studenti dell'UdS hanno presentato, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, «L'Altra Scuola: la L.I.P. e le scelte prioritarie per costruire una scuola giusta». All'iniziativa hanno preso parte parlamentari ed esponenti di partiti e sindacati. Martedì mattina gli studenti dell’UdS hanno presentato, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, «L’Altra Scuola: la L.I.P. e le scelte prioritarie per costruire una scuola giusta». All’iniziativa hanno preso parte parlamentari ed esponenti di partiti e sindacati.

«Negli ultimi mesi abbiamo costruito un documento di priorità senza le quali pensiamo non si possa rilanciare la scuola pubblica italiana», dice Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti. «Se Renzi dice di non volere fare passi indietro, noi faremo altrettanto. Vogliamo sfidare il Governo sul piano delle proposte perché le loro - dalla valutazione sino alla figura del dirigente scolastico, dallo school bonus fino alle detrazioni fiscali per gli iscritti alle private - vanno fuori strada rispetto alle reali esigenze del Paese».


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