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Secono XIX - La scuola dei tagli

La scuola dei tagli Approvato dal Consiglio dei ministri in via preliminare l'ultimo decreto attuativo della legge 53/03, riguardante la scuola secondaria. Il decreto modifica gli att...

28/05/2005
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Il Secolo XIX

La scuola dei tagli

Approvato dal Consiglio dei ministri in via preliminare l'ultimo decreto attuativo della legge 53/03, riguardante la scuola secondaria. Il decreto modifica gli attuali ordinamenti del secondo ciclo della scuola secondaria, prevedendo un doppio sistema: quello liceale, con otto tipologie liceali, e il sistema dell'istruzione e formazione professionale.
Si tratta dell'ultimo e decisivo tassello della Riforma Moratti che, dopo il parere non vincolante della conferenza Stato-Regioni, approderà in Parlamento per il voto finale. Già approvati infatti il decreto del primo ciclo scolastico, ma anche quello per il riordino dell'Invalsi (l'istituto per la valutazione del sistema dell'istruzione), e soprattutto quello sul nuovo obbligo formativo, sull'alternanza scuola-lavoro, e sulla formazione degli insegnanti.
Il provvedimento della secondaria è il frutto di un lungo lavoro da parte di Commissioni di esperti di cui il mondo della scuola non ha mai conosciuto ufficialmente i nomi e la qualifica, ma che ha seguito con trepidazione a partire dal 13 gennaio 2005. I sindacati lamentano la mancanza di un confronto reale in quanto, nonostante la mobilitazione di una parte del mondo della scuola con Confederazioni e sindacati di categoria, i pronunciamenti contrari di numerosi Collegi dei docenti e le iniziative, invero soprattutto milanesi, di occupazione delle scuole da parte studenti, insieme a docenti e genitori, i sindacati da gennaio non sono stati più sentiti. Secondo alcuni si tratterebbe di uno strappo istituzionale dal momento che nemmeno le Regioni sono state sentite dopo i risultati delle elezioni di aprile, anche se il loro ruolo è importantissimo, oggettivamente molto oneroso, soprattutto per l'istruzione e la formazione professionale.
Questi i fatti, ma veniamo a qualche riflessione: il secondo ciclo sarà costituito da due sistemi ben distinti ed è chiaro per noi insegnanti che al di là di ciò che viene dichiarato, non sarà possibile passare da un sistema all'altro o, meglio, non sarà possibile passare dal sistema dell'istruzione-formazione professionale a quello dei licei. E' chiaro anche che con questo Decreto non si introduce, da questo punto di vista, una novità, semplicemente la si ratifica e la si accentua visto che passa come obbligo formativo lo stesso apprendistato ( e qualcuno lo chiama addirittura obbligo scolastico...).
Ma le novità sostanziali sono altre purtroppo: per i licei, fatto salvo, ma non del tutto, il Liceo classico, si tagliano ore, discipline, laboratori, si abbassa nella sostanza il livello culturale e formativo, non tenendo in alcuna considerazione le sperimentazioni che da decenni sono state realizzate. E soprattutto grazie ai percorsi personalizzati, cioè mirati ad obiettivi diversificati, si realizza con lo strumento "scientifico" del portfolio delle competenze fin dalla scuola materna, attraverso la scuola del ciclo primario, una differenziazione radicale tra i bambini sulla base della loro provenienza familiare. La questione infatti è che la scuola secondaria farà proseguire i ragazzi sulla base di un orientamento che sarà realizzato prima attraverso una scuola che, nelle intenzioni di chi ha scritto la nostra Costituzione e di chi lavora con i bambini e con i ragazzi, avrebbe dovuto essere una scuola comune.

STEFANIA FABRIS
28/05/2005


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