Secondo giro del concorsone "Io ce l'ho fatta"
" Bocciato il 66% dei candidati. «Ho superato la prova, ma questa selezione non premia il merito»
Luciana Cimino
Cinquanta quesiti di logica e lingua straniera in 50 minuti. Anche il secondo giorno delle prove preselettive del concorso della scuola conferma la tendenza: circa il 66% dei candidati non l'ha superato. A questi docenti si prospettano ancora anni di precariato(«resta il doppio binario», ha rassicurato il sottosegretario Marco Rossi Doria ieri). Gli altri (tra cui, Agnese Landini, moglie del sindaco di Firenze, Renzi) si prepareranno alle prove scritte e orali. Tra di loro c'è Luca. Una laurea con 110 e lode presa per mezzo di borse di studio e casa dello studente, poi dottorato, borsa di ricerca all'estero, Siss. In mezzo ha fatto «di tutto: fonico, dj, cameriere, ho lavorato anche per II Cepu, non si può fare altrimenti: quest'anno ho insegnato una sola settimana». Al quizzone di ieri ha totalizzato 50/50, zero risposte sbagliate. Un record. «Ho partecipato perché è l'unico modo per entrare di ruolo, ma è una pagliacciata dice Nella mia classe di concorso, la 037, storia e filosofia, ci sono 26 posti nel Lazio: devo crederci? L'unica cosa a cui credo è che se riesco ad arrivare all'orale con la preparazione che ho e i 10 anni di dottorato alle spalle me li mangio». Racconta che ieri mattina quello che ha visto nella sede del concorso è stata «gente con la canna alla gola, con un clima da assalto ai forni e ultima spiaggia». Che tanti precari con esperienza decennale sono rimasti fuori, mentre professionisti in altri settori sono passati, «di quale rinnovamento parla il Miur se recluta chi a scuola non c'è mai stato invece di fare posto a chi da anni sta lì?». «Ma fa ridere perché non è valido sotto tutti i punti di vista: sotto l'aspetto della retorica giovanilistica, dal punto di vista politico perché costituisce la sconfitta del mondo della scuola ed è deficitario dal punto di vista finanziario». Intanto, mentre l'Anief minaccia altri ricorsi per far ammettere anche i candidati che hanno ottenuto punteggi inferiori a 35/50 («è troppo alta e va ben oltre, in proporzione, ai 6/10 previsti dal Decreto Legislativo 297/94»), e il Codacons chiede siano pagati ai precari i permessi presi per effettuare il concorso, il Ministero dell'Istruzione diffonde i numeri della prima prova. A superare la prova preselettiva sono i candidati più giovani (25/26 anni e 35/37), che hanno più dimestichezza con i test. Iscritti alla prova, senza superarla, anche tre persone di 67 anni. «Quando si fa un concorso si rischia sempre di escludere o penalizzare qualcuno. Tutti i test sono perfettibili. Ma i test sono stati vagliati da gruppi di docenti molto preparati», ha commentato Rossi Doria. Ma il Cip, Coordinamento Insegnanti Precari, non è d'accordo..«Partecipare al concorsone è svilente per la nostra professione, perché i quiz prevedono un'innegabile dose di casualità e fortuna. Ma insegnare è tutta un'altra cosa», dice Elena La Gioia, presidente. Mentre parla di «colossale inganno nei confronti dei concorrenti e dei precari» la Cgil. «Nei test d'ingresso non vi è alcun rapporto con la misurazione delle competenze professionali, didattiche e pedagogiche commenta Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc Cgil si è trattato di un meccanismo finalizzato a tagliare il più possibile il numero dei concorrenti. Una lotteria a premi che umilia la scuola pubblica».