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Secolo XIX: Scuola, assunzione per 23.500 precari

Decreto per l'immissione in ruolo di docenti e tecnici

01/07/2006
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Il Secolo XIX

Roma. Dal prossimo anno scolastico la scuola italiana avrà in ruolo altri 20 mila docenti e 3.500 ausiliari tecnici e amministrativi: il ministro dell'istruzione, Giuseppe Fioroni, ha infatti firmato il decreto di assunzione a tempo indeterminato per 23.500 precari.
La firma chiude un iter iniziato con il precedente governo, che aveva avviato nel marzo scorso le procedure per immettere in ruolo i 23.500 per l'anno scolastico 2006-2007. La notizia è stata accolta con soddisfazione dai sindacati, che però chiedono al governo di andare avanti e stabilizzare altri 150 mila precari.
«Il provvedimento - ha spiegato Fioroni - si inserisce in un piano di interventi finalizzati alla soluzione del problema del precariato, che costituisce una delle priorità del programma di attività del Governo». Il ministro dell'istruzione ha disposto, inoltre, la proroga dell'utilizzazione del personale dirigente, docente ed educativo in compiti di supervisore di tirocinio e di coordinatore delle attività didattiche nei corsi di laurea in Scienze della Formazione primaria e nelle Scuole di specializzazione.
«Registriamo positivamente l'atto del ministro Fioroni» commenta il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima, che però poi auspica che «facciano seguito altri atti coerenti, al fine di affrontare e chiudere definitivamente la partita del precariato».
E il segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza della Cgil, Enrico Panini, se da una parte giudica quello di Fioroni «un atto positivo, perché conferisce certezza a una decisione presa dal precedente Governo dopo un duro scontro con il sindacato e consente di poter procedere subito con gli atti di nomina degli interessati», dall'altra esorta a «voltare pagina».
«A tappe forzate - suggerisce - bisogna immettere nei ruoli della scuola pubblica almeno 150.000 precari docenti e ata (tanti sono coloro che lavorano per l'intero anno scolastico), per dare certezze a chi è spesso precario da tantissimi anni e per garantire alla scuola pubblica di poter aprire ogni anno la propria attività con la presenza stabile di coloro che ne garantiranno con continuità il funzionamento».
Di «risposta ancora inadeguata a fronte dell'esercito del personale precario del comparto scuola» parla il segretario nazionale dell'Ugl scuola, Giuseppe Mascolo.
Positivi anche i commenti politici del centrosinistra. «Quello del ministro Fioroni è un esempio di buon governo - commenta Maria Paola Merloni della Margherita - che dimostra come si riescano a mantenere gli impegni e a sanare drammatiche lacune del passato che hanno colpito una categoria già ampiamente vessata». Pietro Folena, presidente della commissione cultura della Camera, parla di «importante segnale di inversione di tendenza», mentre Titti De Simone (Prc) vede nel provvedimento di ieri «un buon inizio» e rende noto che la prossima settimana sarà discussa in commissione alla Camera una risoluzione, di cui è prima firmataria, che prevede altre 20.000 assunzioni per coprire i pensionamenti in atto e l'abolizione del doppio punteggio, oltre a un piano pluriennale per le immissioni in ruolo «di tutti i precari storici, afffinché, finalmente, si riconoscano i diritti dei lavoratori della scuola».
Per la senatrice del Gruppo Verdi-Pdci Maria Pellegatta «si sta cercando di riportare serenità nel mondo della scuola», e per Antonio Rusconi, deputato dell'Ulivo, «l'iniziativa di Fioroni è una prima risposta concreta al problema del precariato».
Critico invece, dal centrodestra, Fabio Garagnani, capogruppo di Forza Italia in commissione cultura alla camera: «il ministro procede per annunci - lamenta - anzichè confrontarsi con la commissione preposta, quindi con il Parlamento».
«I provvedimenti che il ministro Fioroni continua a realizzare confermano che la centralità dello studente, con il governo Prodi, è stata messa nel cassetto», dichiara Francesco Pasquali, segretario generale del coordinamento nazionale dei giovani di Forza Italia. «La sospensione dei decreti sulla sperimentazione - continua - e l'ostinazione a considerare quella privata come una scuola di serie B dimostrano che una grossa fetta del sistema scolastico, cioè famiglie e studenti, non è assolutamente considerata da questo governo».
R. Pol.


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